Soldi contati, servizi tagliati e ospiti costretti a lottare per sopravvivere: è questo il quadro che emerge dall’inchiesta che ha travolto la cooperativa “Desy” di Castel San Giorgio, che gestiva i centri di accoglienza per migranti tra le province di Salerno, Avellino, Arezzo e Pavia.
Pulizie inesistenti, infestazioni di topi, viveri ridotti al lumicino e pocket money mai consegnati: così la struttura cercava di far quadrare i conti. A puntare il dito è un extracomunitario ascoltato come testimone nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Pistoia condotta dal pm Leonardo De Gaudio e affidata ai carabinieri del Nas che ha portato a cinque arresti – uno in carcere e quattro ai domiciliari – e 19 indagati.
«Quando ho protestato per la somma che mi spettava, ricordo bene che Giulia ed Antonella (la psicologa Giuliana Nocera e l’assistente sociale Antonella Angrisani, ndr) mi hanno detto testualmente: “se non firmi, non ti aiutiamo con i documenti”, oppure “se non firmi non mangi’”», si legge nell’ordinanza firmata dal gip Luca Gaspari.