Per 91 persone ieri mattina è stato l’ultimo risveglio in via San Prisco 20 a Nocera Inferiore: una palazzina prefabbricata composta da due scale, che avrebbe dovuto accogliere i terremotati del 1980 per non più di cinque anni e che per alcuni di loro e i loro eredi è diventata casa per oltre 40 anni.
Hanno lasciato quegli alloggi con la promessa concreta di rientrare, entro marzo, in vere e proprie abitazioni. Infatti, poco distante si stanno realizzando due edifici con 32 alloggi.
L’intervento finanziato con fondi Pnrr, 5 milioni di euro, prevede le nuove costruzioni ma anche l’abbattimento del prefabbricato pesante che lascerà il posto ad una piazza. Dunque, lo sgombero concordato di ieri mattina ha dato il via alla fase due dell’opera pubblica senza la quale si rischiava di non rispettare il tassativo cronoprogramma europeo.
Le attività sono cominciate dopo le 8 di ieri, sotto il controllo attento del sindaco Paolo De Maio, dell’amministrazione comunale, ma anche sotto la sorveglianza di polizia, carabinieri, vigili del fuoco e ambulanze. Si temeva qualche resistenza, ma tutto è filato liscio tra l’emozione di chi forse non immaginava di vedere questo giorno.
Gli addetti ai traslochi hanno aiutato a portare via gli scatoloni con i ricordi di una vita, gli indumenti e quanto servirà nella nuova casa. Ma i residenti si stavano preparando già da alcuni giorni, nel fine settimana in strada avevano lasciato tutto quanto andava buttato. La Nocera Multiservizi ha riempito diversi compattatori con materiali di risulta.