È uscito alle 14 in punto dalla porta della palazzina “D” della Cittadella Giudiziaria. Ha preso il suo scooter è andato via, chiudendo così una delle giornate cruciali del processo che lo vede imputato. E che nell’udienza di ieri l’ha visto principale protagonista: Fiorenzo “Vittorio” Zoccola ha rotto il silenzio e ha reso dichiarazioni spontanee davanti ai giudici del tribunale di Salerno, chiarendo la sua posizione su alcuni aspetti dell’inchiesta sui presunti affari fra il “cartello” delle cooperative sociali a lui riconducibili e il Comune di Salerno per gli affidamenti “sospetti” dei servizi di manutenzione del verde pubblico nel capoluogo.
Un dibattimento arrivato ormai alle sue fasi finali, tant’è che già in queste ore era attesa la sentenza sul procedimento che vede imputati l’imprenditore salernitano e il consigliere regionale di Campania Libera – all’epoca dei fatti assessore comunale alle Politiche Sociali – Nino Savastano, accusati di corruzione elettorale e di turbativa della scelta del contraente per un appalto della manutenzione del verde pubblico.
Ma, invece, ci sarà un altro round: il 15 dicembre ci saranno ulteriori repliche da parte dei pm titolari del fascicolo, Elena Cosentino e Guglielmo Valenti, prima della camera di consiglio e della sentenza. Nella requisitoria dello scorso novembre, i rappresentanti dell’accusa avevano chiesto 4 anni e 8 mesi di condanna per Zoccola, 4 anni e un mese per il politico salernitano.