PAGANI – Il Comune di Pagani sceglie di costituirsi parte civile nel processo che ruota attorno al presunto intreccio tra camorra, imprenditoria e politica. La decisione, formalizzata dalla giunta comunale, arriva dopo che la Dda di Salerno ha individuato l’Ente di Palazzo San Carlo come parte lesa nel procedimento. L’incarico di rappresentare il Comune è stato affidato all’avvocato Virginia Galasso, con l’obiettivo di tutelare l’amministrazione comunale e chiedere il risarcimento dei danni patrimoniali e morali derivanti dai reati contestati. La decisione del Comune rappresenta un segnale forte di discontinuità e di tutela della legalità in una vicenda che, da mesi, scuote la vita politica e amministrativa cittadina. L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore antimafia Elena Guarino culminata con il blitz nel novembre dello scorso anno, ha acceso i riflettori su un presunto sistema di favori, appalti pilotati e pressioni politiche che avrebbe favorito il radicamento del clan Fezza-De Vivo nelle attività del Comune.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il gruppo criminale sarebbe riuscito a inserirsi negli appalti pubblici, condizionando gare e affidamenti, e avrebbe persino cercato di orientare le elezioni amministrative del 2020. Quelle consultazioni furono poi vinte dallo schieramento dell’attuale sindaco Lello De Prisco, rimasto estraneo all’inchiesta e successivamente archiviato.
(d.g.)
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