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Abusi edilizi nel Parco Nazionale del Cilento: sequestrata area da 10mila mq

Sono 12 le persone indagate
Abusi edilizi nel Parco Nazionale del Cilento: sequestrata area da 10mila mq

Importante operazione di polizia giudiziaria condotta dai Carabinieri del Nucleo Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano di Castellabate. Le forze dell’ordine hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo, emesso dal GIP del Tribunale di Vallo della Lucania, che riguarda un’ampia area di circa 10.000 metri quadrati situata all’interno del perimetro del Parco Nazionale del Cilento.

L’area sequestrata è sottoposta a rigoroso vincolo paesaggistico, rendendo ogni intervento edilizio estremamente delicato e soggetto a precise normative. L’azione dei Carabinieri mira a bloccare ulteriori sviluppi di quella che è stata configurata come una vasta operazione di abusivismo edilizio.

Lottizzazione abusiva: 12 persone sotto indagine

L’inchiesta ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di ben dodici persone, a vario titolo ritenute responsabili dei reati di lottizzazione abusiva e di reati urbanistico-paesaggistici.

Secondo quanto emerso dalle indagini, l’illecito consisteva nell’aver realizzato in una zona classificata come agricola un frazionamento non autorizzato di un lotto di terreno. L’obiettivo era chiaramente quello di destinare tale lotto a scopi edificatori, bypassando le normative vigenti.

Edifici nuovi e ristrutturazioni illegittime: le irregolarità

L’intervento edilizio abusivo ha riguardato sia opere di “demo-ricostruzione” di edifici preesistenti, sia la realizzazione di ben quattro edifici di nuova costruzione, tutti destinati a edilizia residenziale.

Dalle verifiche è emerso che i permessi di costruire rilasciati in precedenza sono stati giudicati illegittimi o inefficaci. A complicare ulteriormente il quadro, i lavori ancora in corso risultavano essere in difformità sostanziale dai titoli autorizzativi, con variazioni significative in termini di volumetrie e sedime.

Infine, è stata riscontrata anche la mancanza delle necessarie opere di urbanizzazione primaria e secondaria, aggravando il danno paesaggistico e urbanistico nell’area protetta. Il sequestro si è reso necessario per impedire il proseguimento degli abusi e salvaguardare l’integrità del patrimonio naturalistico e paesaggistico del Cilento.

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