Sono indubbiamente i due candidati favoriti, vista anche la potenza di fuoco delle due coalizioni che li sostengono. Edmondo Cirielli, vice ministro in carica, può contare sull’appoggio dei partiti della coalizione di governo, mentre Roberto Fico è sostenuto dal centrosinistra, rafforzato dal Movimento 5 Stelle nel cosiddetto “campo largo”. La partita per sedere sullo scranno più alto di Palazzo Santa Lucia, dunque, dovrebbe essere ristretta a loro due. Difficile fare pronostici anche se Fico potrebbe avere in partenza un piccolo vantaggio, non fosse altro perché è il successore designato del governatore uscente, Vincenzo De Luca. E finora, nelle altre Regioni che sono già andate al voto, la continuità amministrativa s’è dimostrata un fattore determinante.
Cirielli, però, punta sul rinnovamento, tant’è che il suo slogan è “Rialziamoci per tornare grandi”, e sulla “spinta” del governo e della sua leader, Giorgia Meloni, che in Campania ha scelto di puntare su uno degli esponenti di spicco di Fratelli d’Italia, esponendosi anche ad un rischio in caso di sconfitta. Dunque gli ingredienti per un sfida elettorale gustosa e saporita ci sono tutti, tenendo anche conto che sia l’investitura di Fico che quella di Cirielli non sono state “naturali”, ma sono “sbocciate” dopo polemiche e scontri fratricidi.
Fico, infatti, ha dovuto superare le perplessità di gran parte del centrosinistra, tant’è che alcuni esponenti dell’area moderata che non erano d’accordo con la scelta di candidare un esponente del Movimento 5 Stelle, hanno addirittura abbandonato la coalizione, passando a quella di centrodestra. Cirielli, dal canto suo, ha dovuto lottare contro le perplessità arrivate soprattutto di Forza Italia, che ha cercato in tutti i modi di ostacolare la corsa del vice ministro, proponendo invece di puntare su un candidato civico.
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