SCAFATI – Dopo gli arresti, il processo e il sequestro del patrimonio riconducibile al presunto promotore della rete criminale che commerciava fitofarmaci cancerogeni, la Cassazione ha confermato la decisione del giudice di convalidare il provvedimento di sequestro, a seguito della rinuncia da parte della difesa. Il gip aveva infatti disposto il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca diretta, di quasi 7 milioni e mezzo di euro, insieme alle quote societarie di un’impresa con sede a Scafati, ai beni aziendali e alle disponibilità sui conti correnti intestati a Francesco Federico, 68 anni, ritenuto il principale artefice del gruppo composto da dieci imputati (quelli con le accuse più gravi), finiti a marzo scorso al centro dell’indagine sui fitofarmaci tossici importati da Cina e Thailandia e rivenduti in Campania, generando profitti milionari.
La Cassazione aveva già respinto in precedenza la richiesta di scarcerazione avanzata dagli avvocati Gennaro Maresca e Ippolito Matrone. Tuttavia, la misura è stata successivamente revocata dopo un ulteriore ricorso dei legali, questa volta presentato al giudice per le indagini preliminari. Federico si trova ora agli arresti domiciliari. (red.cro.)
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