Quattrocento giorni ai domiciliari e nemmeno un centesimo di risarcimento. La Corte di Cassazione ha messo la parola fine in calce all’epopea giudiziaria di Luciano Petrosino, battipagliese classe ’46, che sperava di vedersi riconosciuto il diritto alla riparazione per ingiusta detenzione.
Gli ermellini, invece, hanno respinto il ricorso, confermando quanto già stabilito dalla Corte d’Appello di Salerno, che a giugno scorso aveva rigettato la sua istanza di riparazione. Un verdetto che pesa come un macigno su un uomo che, dopo un processo durato 11 anni, era stato assolto con formula piena perché il fatto non sussiste. Era il 17 settembre 2010 quando i carabinieri arrestarono Petrosino.