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Morte di Papa Francesco: il cordoglio dei tifosi della Salernitana

Polemiche sul rinvio del campionato di Serie B
Morte di Papa Francesco: il cordoglio dei tifosi della Salernitana

La scomparsa di Papa Francesco, avvenuta il 21 aprile 2025, ha suscitato un’ondata di emozione e cordoglio in tutto il mondo. Anche i tifosi della Salernitana hanno espresso profonda commozione per la perdita del Santo Padre, ricordandone l’umanità, la forza rivoluzionaria nel guidare la Chiesa cattolica e l’amore sincero per lo sport e il calcio, in particolare per il suo amato San Lorenzo.

Il Centro Coordinamento Salernitana Clubs, attraverso un comunicato a firma del presidente Riccardo Santoro, ha reso omaggio a Papa Francesco definendolo un “uomo tra gli uomini”, capace di dare voce agli ultimi e di contestare apertamente il potere e le disuguaglianze globali. Tuttavia, il messaggio si è anche trasformato in una dura critica alle istituzioni del calcio italiano per la gestione del lutto nazionale.

Serie B, polemiche per il rinvio del campionato al 13 maggio

A poche ore dallo svolgimento delle gare, la FIGC e la Lega Calcio hanno deciso di sospendere tutte le partite dalla Serie A alla Serie D in segno di lutto per la morte del Pontefice. Una scelta che ha sollevato non poche polemiche, soprattutto tra le tifoserie organizzate, che hanno denunciato la scarsa considerazione per i sacrifici dei tifosi, costretti a interrompere trasferte già iniziate, con ingenti spese economiche e logistiche.

In particolare, il rinvio della giornata di Serie B al 13 maggio, dopo la prevista ultima gara tra Sampdoria e Salernitana, è stato definito “una decisione cervellotica” e “un tentativo di falsare il campionato”. Il Centro Coordinamento ha invitato tutte le società cadette – Salernitana in primis – a far sentire la propria voce in sede federale, esprimendo il disagio di un movimento che si sente sempre più ignorato e strumentalizzato.

Un messaggio di cordoglio e denuncia

Il comunicato sottolinea come la morte di Papa Francesco meriti il massimo rispetto e raccoglimento, ma evidenzia l’incoerenza di certe istituzioni sportive, accusate di cavalcare l’emozione collettiva “per lavarsi la faccia”, dimenticando il valore sociale, morale e spirituale delle battaglie portate avanti dallo stesso Pontefice in vita.

In conclusione, si auspica una riflessione seria su come venga gestito il calcio italiano, chiedendo più rispetto per i tifosi, considerati ancora una delle poche componenti sane di questo sport.

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