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Caso Alfieri: il processo passa a Vallo della Lucania

Il procedimento riguarda presunti appalti truccati nel comune di Capaccio Paestum
Caso Alfieri: il processo passa a Vallo della Lucania

Si è tenuta oggi alle ore 14, presso la Cittadella giudiziaria di Salerno, la terza udienza del processo relativo ai presunti appalti truccati nel comune di Capaccio Paestum, nel cuore del Cilento. Un procedimento giudiziario che si preannuncia lungo e complesso, con al centro importanti accuse di corruzione e turbativa d’asta.

Questione territoriale risolta: il processo si sposta a Vallo della Lucania

Dopo due rinvii e ore di dibattito, la Seconda Sezione Penale del Tribunale di Salerno, presieduta dalla giudice Donatella Mancini, ha accolto l’eccezione di incompetenza territoriale sollevata dalla difesa. La decisione si fonda sulle motivazioni recentemente pubblicate dalla Corte di Cassazione, che aveva già respinto i ricorsi contro la conferma delle misure cautelari da parte del Riesame.

Il processo sarà quindi trasferito alla Procura di Vallo della Lucania, ritenuta territorialmente competente in quanto gli assegni oggetto del presunto patto corruttivo sono stati incassati a Torchiara, comune rientrante nella giurisdizione del tribunale cilentano.

Gli imputati e le accuse mosse dalla Procura

Tra gli imputati spiccano nomi noti della politica e dell’imprenditoria locale:

  • Franco Alfieri, ex sindaco di Capaccio Paestum ed ex presidente della Provincia di Salerno
  • Elvira Alfieri, sorella dell’ex primo cittadino e titolare della Alfieri Impianti s.r.l.
  • Andrea Campanile, ex membro dello staff comunale
  • Carmine Greco, funzionario comunale e RUP
  • Vittorio De Rosa e Alfonso D’Auria, rispettivamente titolare e procuratore della Dervit S.p.A.

Tutti hanno optato per il rito ordinario, portando il caso verso un dibattimento che si preannuncia tecnico e articolato.

Gli episodi contestati: appalti, subappalti e una falsa dichiarazione

Le indagini della Procura della Repubblica di Salerno ruotano intorno a un presunto subappalto da 250.000 euro concesso dalla Dervit S.p.A. alla Alfieri Impianti, ritenuto il compenso occulto per favorire l’assegnazione di altri due appalti di pubblica illuminazione nel comune dei Templi.

A Franco Alfieri viene inoltre contestata la falsità ideologica in atto pubblico, per aver inviato una lettera alla Regione Campania con dati non veritieri riguardanti la gestione dell’illuminazione pubblica, che in realtà era già stata affidata alla Dervit tramite concessione ventennale.

Prossimi passi: indagini nelle mani della Procura vallese

Ora la Procura della Repubblica di Salerno dovrà trasmettere il fascicolo alla sede di Vallo della Lucania, che avrà 20 giorni di tempo per esaminare gli atti e stabilire se richiedere nuove o ulteriori misure cautelari. Le richieste saranno successivamente valutate da un giudice del Tribunale di Vallo.

Il processo, già complesso nella sua impostazione, entra così in una nuova fase territoriale ma resta uno dei casi giudiziari più delicati dell’anno in provincia di Salerno.

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