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Battipaglia, polveri sottili: è allarme inquinamento

di Carmine Landi
Mai così tanti sforamenti di Pm10 all’ex Stir: in Campania peggio solo ad Acerra. Picchi da record anche in centro
Battipaglia, polveri sottili: è allarme inquinamento

A Battipaglia tira una brutta aria. Letteralmente, perché i bollettini del monitoraggio atmosferico dell’Arpac, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, non erano mai stati tanto allarmanti alle porte della Piana del Sele. La volta celeste che ammanta la città è attanagliata dalle polveri sottili, ad attenersi ai dati registrati dalle due centraline fisse installate sul territorio comunale. La “zona rossa” è nei pressi dell’ex Stir: lì è installata una delle macchinette dell’Agenzia regionale. Ce ne sono di simili in prossimità d’ognuno degli impianti di tritovagliatura del secco indifferenziato disseminati in Campania, oltre che in corrispondenza del plesso scolastico più vicino al termovalorizzatore d’Acerra.

Apparecchiature che tengono costantemente sotto controllo i parametri ambientali: biossido d’azoto e di zolfo, monossido di carbonio et similia. E, naturalmente, le pericolosissime polveri sottili, quelle di diametro inferiore ai 2,5 e ai 10 micrometri. In un anno, in particolare, la media quotidiana di Pm10 non può oltrepassare per più di 35 giorni i valori limite di 50 microgrammi per metro cubo: nei pressi del Tmb di via Bosco, però, ad attenersi all’ultimo bollettino, aggiornato alla mezzanotte di mercoledì scorso, la soglia è già stata oltrepassata 29 volte dal principio del 2025. La media è spaventosa: quasi un dì ogni tre.

Di questo passo, il limite dei 35 giorni di sforamenti verrebbe oltrepassato ancor prima dell’inizio dell’estate.

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