Si sono svolte ieri a Roma le analisi biologiche e dattiloscopiche sui vestiti di Annalisa Rizzo, 43 anni, e Vincenzo Carnicelli, 63 anni, trovati morti in casa il 22 gennaio scorso, con 10 coltellate, lei, una solo pugnalata lui. I Ris di Roma hanno analizzato i due coltelli, le maniglie delle porte dell’abitazione di via Donizetti, le tracce ematiche e palmari, i cassetti nella camera dell’omicidio-suicidio, e tutti gli altri oggetti sequestrati nell’immobile. I risultati verranno comunicati agli avvocati Leopoldo Catena e Antonio Mondelli nei prossimi giorni, in rappresentanza delle otto parti lese (i familari delle due vittime).
I dati ottenuti dall’autopsia non bastano a ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. «Di certo, sappiamo solo che ci sono due vittime» spiegano gli investigatori. Appare probabile che tra i due coniugi ci sia stata una lite, finita nella maniera più drammatica. Nessuna pista al momento può essere esclusa. La dinamica del duplice decesso potrebbe venire fuori dalle analisi di laboratorio a Roma. Tra i risultati più attesi, c’è l’esame del Dna sugli oggetti sequestrati. Il lavoro investigativo sarà ancora lungo. Furono i familiari di Annalisa e Vincenzo a scoprire i corpi senza vita del pizzaiolo e dell’impiegata di banca. La figlia 13enne che dormiva in casa con i genitori, non sentì nulla di quella lite sfociata poi nel presumibile omicidio-suicidio.