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Difesa colabrodo, bunker Colantuono

di Stefano Masucci
Numeri horror per la retroguardia della Salernitana, l'obiettivo del tecnico è frenare l'emorragia
Difesa colabrodo, bunker Colantuono

Obiettivo primario di Stefano Colantuono, allenatore della Salernitana, è quello di provare a fermare un’emorragia difensiva che ha fatto della retroguardia granata un vero e proprio colabrodo. Una slot machine impazzita che dal ritorno in serie A è stata perforata senza soluzione di continuità fino al jackpot raggiunto e superato a Bologna, dove la Bersagliera ha infranto il muro delle 200 reti subite (dopo la gemma di Orsolini, le reti di Saelemaekers e Lykogiannis hanno aggiornato il conto a quota 202). Sono “già” 62 i gol incassati dalla Salernitana in questo campionato (peggior dato del torneo cui solo il Frosinone si avvicina, 61), gli stessi subiti in un intero torneo lo scorso anno, quando pure non mancarono problemi difensivi evidenziati dalle scoppole esterne con Sassuolo (5-0) e soprattutto Atalanta (8-2).

Le reti incassate

Ai 124 gol degli ultimi due anni sono poi da aggiungersi le ben 78 reti incassate nell’anno della prima storica salvezza in massima serie, quella targata 7% ma iniziata con la spada di Damocle sopra la testa del “trust” e resa memorabile dopo l’arrivo di Danilo Iervolino alla guida del club, con Davide Nicola in panchina e Walter Sabatini alla direzione sportiva. Con otto giornate ancora da giocare, c’è il serio rischio di scollinare nuovamente quota 70, con 8 gol subiti la media esatta del triennio sarebbe proprio 70, davvero un’enormità tenuto conto anche dei tanti soldi investiti nelle numerose sessioni di mercato per ovviare a una fragilità mai pienamente superata.

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