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Femminicidio Borsa: «Seminfermità mentale per Erra»

In Aula la relazione dello psichiatra. La Corte nomina un perito
Femminicidio Borsa: «Seminfermità mentale per Erra»

Un affievolimento delle capacità d’intendere e di volere. Nel “giuridichese” si tradurrebbe in una seminfermità mentale il presunto status di Alfredo Erra, il 42enne di Pontecagnano Faiano che il primo marzo del 2022 uccise la propria ex, la 30enne Anna Borsa, al lavoro nel salone di bellezza in via Tevere, attenendosi alle parole dello psichiatra Corrado De Rosa, consulente tecnico per l’imputato nel processo per l’efferato femminicidio.

L’esame

Ieri mattina lo specialista è stato esaminato dalle toghe della Corte d’assise di Salerno (presidente il giudice Vincenzo Ferrara). Il professionista ha riferito d’aver visto il “mastino”, alias dell’assassino, nell’immediatezza dei fatti, poco dopo l’arresto, e d’averlo sottoposto a un paio d’incontri di follow-up, uno dei quali più recente. Ha premesso d’essersi imbattuto in un paziente con evidenti limiti cognitivi, che non s’è mai veramente integrato nella società. Ha parlato d’un contesto culturalmente deprivato e ha ripercorso le bocciature ai tempi della scuola. Ha riferito delle terapie alle quali Erra è sottoposto: gli viene somministrato il litio come stabilizzatore d’umore e assume antipsicotici. Non presenterebbe tratti deliranti, ma un disturbo della personalità con un alto tasso di suicidalità.

L’ipotesi

Al momento dell’agguato, a detta dello psichiatra, la capacità d’intendere risultava lievemente intaccata mentre lo sarebbe stata totalmente quella di volere. Facoltà affievolite: insomma, una sorta di seminfermità mentale. La Corte ha optato per una perizia: ai primi di luglio la affiderà a Ferdinando Pellegrino, psichiatra e dirigente medico del Dipartimento di Salute mentale per l’Area nord dell’Asl di Salerno.

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