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Il ministro Lollobrigida nel Salernitano, Iannone (FdI): «Segnale importante»

Il senatore: «Lavoreremo sempre con maggiore lena per rappresentare le istanze delle attività produttive»
Il ministro Lollobrigida nel Salernitano, Iannone (FdI): «Segnale importante»

Agricoltura e prodotti locali, i vertici salernitani di Fratelli d’Italia esprimono soddisfazione per la visita del Ministro Francesco Lollobrigida a Cetara. “La venuta in provincia di Salerno del Ministro Lollobrigida accompagnato dal Vice Ministro Cirielli è un segnale ulteriore dell’attenzione del Governo Meloni al nostro territorio e alle sue straordinarie eccellenze che significano anche tanta produzione, tanto lavoro ed uno dei migliori racconti dell’Italia nel mondo”, ha dichiarato il senatore Antonio Iannone, commissario regionale di FdI in Campania e parlamentare del collegio salernitano.

Il parlamentare Antonio Iannone

Il plauso di Iannone

“A Cetara, con la prima flotta d’Italia per la pesca del tonno che da sempre sostengo perché identificativa della nostra tradizione, fino a Battipaglia, dove ha incontrato le associazioni di categoria agricola, imprenditori della quarta gamma e della filiera lattiero casearia del nostro oro bianco, è stato un grande successo di partecipazione qualificata che ha lasciato molta soddisfazione di confronto. Insieme alla collega parlamentare Imma Vietri e a tutti i dirigenti di Fratelli d’Italia lavoreremo sempre con maggiore lena per rappresentare le istanze di queste attività produttive che sono storia, presente e futuro della nostra meravigliosa provincia”, ha concluso Iannone.

L’intervento di Lollobrigida

“Dobbiamo far tornare agricoltura e pesca asset primari e centrali su cui investire. Questo settore – ha sottolineato il ministro – deve tornare economicamente vantaggioso per le grandi aziende e il Sud può essere una grande occasione”. Il ministro si è detto colpito da un dato emerso recentemente. “In Italia – ha detto – abbiamo registrato una riduzione delle imprese agricole mediamente del 5% negli ultimi 20/30 anni con percentuali differenti a seconda della zona: -1,1 in Alto Adige – 35% al Centro Sud fino ad arrivare al 40% nelle regioni del Sud dove c’è stato un abbandono dell’agricoltura che prima si tramandava per generazioni e dove molte aziende si sono sfilate. Dobbiamo intervenire per garantire protezione al sistema dalle normative che penalizzano gli agricoltori e un maggiore efficientamento del sistema”.

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