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Iannone: «Regione, gestione disastrosa. E Cirielli è il candidato ideale»

di Gaetano de Stefano
Il senatore di Fratelli d'Italia tira la volata in vista delle regionali: «Porteremo il buon governo Meloni in Campania»
Iannone: «Regione, gestione disastrosa. E Cirielli è il candidato ideale»

Lancia la volata, come candidato alla presidenza della Regione Campania, al viceministro Edmondo Cirielli. E dà i voti alla politica locale, bocciando inesorabilmente il governatore Vincenzo De Luca e l’amministrazione comunale di Salerno. Il senatore Antonio Iannone, recordman di presenza a Palazzo Madama, non “spegne” il motore nemmeno a Ferragosto. Soltanto qualche giorno di relax per poi ripartire nuovamente non solo con l’attività parlamentare ma anche con le varie iniziative portate avanti sul territorio. «Stiamo allestendo, come Fratelli d’Italia – spiega – una serie di gazebo informativi su due campagne nazionali, a partire dalle grandi riforme del Governo, come fisco, giustizia, elezione diretta del presidente del Consiglio e autonomia, fino ad arrivare ad illustrare l’impegno dell’esecutivo per gli anziani. Grazie ai nostri militanti e dirigenti locali siamo stati in molti comuni del salernitano, tra cui anche Positano, dove è stato anche distribuito un cruciverba satirico», sottolinea Iannone.

Come hanno reagito gli italiani in vacanza a quest’iniziativa?
Abbiamo riscontrato un buon interesse da parte dei cittadini. In tanti, infatti, si sono avvicinati per approfondire gli argomenti proposti. Naturalmente noi, com’è nostro costume, siamo molto discreti: non disturbiamo o infastidiamo nessuno sotto l’ombrellone. Allestiamo i gazebo e chi ha piacere può avvicinarsi per assumere e comprendere i contenuti politici dell’iniziativa. E devo dire che l’interesse c’è sempre. Naturalmente è anche un’occasione per incontrare i nostri militanti nelle varie realtà comunali ma anche avvicinare gli amministratori locali, che ci hanno sostenuto in tutti gli appuntamenti elettorali.

A proposito di elezioni, s’avvicina sempre di più l’appuntamento con quelle regionali in Campania. Il centrodestra si presenterà unito ai nastri di partenza?
Il centrodestra è sempre unito alle regionali. È stato così in tutt’Italia e lo sarà anche in Campania. Del resto per noi la madre di tutte le battaglie politiche è liberare questo territorio da Vincenzo De Luca, dal Partito democratico e dal fallimento causato dai nove anni del loro governo. Non bisogna dimenticare, infatti, che come regione siamo ultimi in tutte le classifiche. A me interessa questo e credo che sia la priorità anche per tutti i campani che non ne possono più di questo sistema di potere che garantisce risultati soltanto ai clienti. Sono convinto che, come centrodestra, saremo capaci di portare, com’è stato a livello nazionale, il buon governo di Giorgia Meloni anche alla Regione Campania.

C’è già un candidato del centrodestra alla presidenza della Regione?
Ancora no. Si deciderà a livello nazionale, con gli alleati della coalizione, com’è accaduto per le altre elezioni regionali. E una volta fatta la scelta, il partito a cui toccherà la Campania designerà il proprio candidato.

Però già qualcuno, come Forza Italia, rivendica la candidatura…
Tutti possono rivendicare le candidature. Il dato certo è che noi in Campania siamo il primo partito, siamo stati i più votati sia alle elezioni politiche che alle europee, con un vantaggio sugli altri che è andato aumentando. Pensiamo, per questo, di avere le carte in regola per esprimere, secondo la logica dei numeri, il candidato presidente. E, anche sul nome, ho più volte detto che occorre una persona che oltre ad essere un buon candidato debba anche essere in grado di svolgere il ruolo di presidente della Regione, perché il nostro obiettivo è vincere per governare. Si erediterà una situazione disastrosa da De Luca e ci vogliono persone che abbiano capacità politiche e amministrative. In questo senso come partito offriamo all’intera coalizione la disponibilità del vice ministro Edmondo Cirielli, che per me possiede i requisiti migliori per essere un candidato vincente e un governatore della Campania capace.

L’estate è anche tempo di bilanci. Che voto dà al Governo targato Meloni?
Il voto, più che darlo io, l’hanno dato gli italiani alle elezioni europee. Non era mai accaduto che, dopo due anni di governo, la coalizione governativa addirittura guadagnasse terreno rispetto all’opposizione, con Fratelli d’Italia che ha visto perfino crescere il consenso degli elettori, con più tre punti percentuali. Evidentemente, il giudizio degli italiani non è solo positivo ma è pure eccellente. Merito anche delle scelte di un governo che, per fare un esempio, sta prestando grandissima attenzione alla provincia di Salerno. Lo testimoniano gli ultimi finanziamenti che sono arrivati: 300 milioni di euro per cultura, mobilità e risorse idriche. E, ancora, ulteriori finanziamenti per la sicurezza, per progetti sulle telecamere di videosorveglianza nei comuni. Senza dimenticare la serie d’impegni per i nostri attrattori culturali, come Nuceria Alfaterna, Paestum, la Certosa di Padula, il museo di Velia, il restauro di tante chiese. La novità, nel Salernitano, è proprio questa: un’attenzione per un territorio che con gli altri governi non c’era mai stata.

Tornando in Campania, che voto meritano De Luca e l’Amministrazione comunale di Salerno?
Entrambi -3, perché sono la stessa cosa, avendo un’identica filosofia di gestione che genera i medesimi e disastrosi risultati, sotto tutti i punti di vista. La Regione Campania è ultima in tutti gli indicatori sociali ed economici, pubblicati da istituti indipendenti. Salerno ha perso ogni prospettiva economica: è una città sempre più sporca, in cui si pagano sempre più tasse e che offre sempre meno servizi ai cittadini.

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