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Cilento virtuoso per lo spreco alimentare

di Antonella Petitti
Una recente indagine del CREA lo prende ad esempio
Cilento virtuoso per lo spreco alimentare

Uno studio sul recupero del cibo e sullo spreco alimentare premia il Cilento, in quanto area virtuosa. I dati emergono da uno studio comparativo del CREA Alimenti e Nutrizione, pubblicato dalla rivista scientifica internazionale Frontiers, e si basano sulle risposte ad un questionario diffuso nel Bio Distretto del Cilento.

Somministrato a 541 residenti, lo scopo era di verificare se il modello di sostenibilità adottato nei Bio-Distretti avesse un impatto positivo in chiave antispreco. Il risultato? Acquisti più mirati, una minore quantità di cibo in dispensa e un rapporto diretto tra rivenditori e consumatori consentono di migliorare l’utilizzo e la gestione del cibo, diminuendo così gli sprechi.

Gli intervistati cilentani del Bio Distretto sprecano 136 g di cibo pro capite a settimana, cioè circa il 25% in meno rispetto a quanto evidenziato da due indagini nazionali condotte precedentemente in Italia, rispettivamente 187 g pro capite a settimana nel 2018 e 204 g pro capite a settimana nel 2021.

Anche se i dati analizzati non sono perfettamente omogenei tra loro, essi evidenziano come il Bio Distretto – esempio significativo di tutela del territorio dove agricoltori, cittadini, operatori turistici, associazioni e autorità pubbliche collaborano e promuovono l’utilizzo sostenibile delle risorse locali attraverso la produzione e il consumo biologico – abbia mostrato una gestione più efficiente della spesa, con una spiccata attitudine ad evitare di avere troppo cibo in casa.  Ciò riflette le caratteristiche uniche del territorio, dove gli acquisti sono basati sulla presenza di produttori locali e prodotti stagionali, con un rapporto diretto tra rivenditori e consumatori.

Una dinamica che potrebbe spiegare perché i consumatori del Bio Distretto sono meno focalizzati sulla pianificazione della spesa alimentare rispetto al livello nazionale.

«L’interpretazione di questi risultati – commenta Laura Rossi, dirigente di Ricerca del CREA Alimenti e Nutrizione che ha coordinato lo studio – non può ignorare il contesto rurale del Cilento, in cui gli abitanti hanno una propensione significativamente inferiore allo spreco di cibo, in quanto prodotto di una grande fatica fisica, con un intrinseco valore economico ed etico“.

Il questionario è stato articolato in una sezione iniziale dedicata alle informazioni sociodemografiche dei rispondenti, seguita da cinque sezioni tematiche per un totale di 11 domande. Le risposte sono state fornite su una scala da 1 a 7, dove 1 corrispondeva a “fortemente in disaccordo” e 7 a “fortemente in accordo”, oppure da “mai” a “sempre”.

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