Sembravano innocue cotolette. E invece nell’impanatura era occultata la droga. Suggestiva e inedita modalità d’introduzione di sostanze stupefacenti all’interno della casa circondariale di Fuorni escogitata da due donne di Giffoni Valle Piana che ora rischiano il processo. La richiesta di rinvio a giudizio a firma di Simone Teti, pm titolare delle indagini, è stata notificata nelle scorse ore alle imputate Lucia Arena, classe ‘91, e Natalina De Luca, del ‘53, assistite rispettivamente dagli avvocati Eva Milone e Giuseppe Russo.
L’udienza preliminare
Ai primi di novembre le due giffonesi dovranno comparire al cospetto di Giuseppe Rossi, giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Salerno, che deciderà se accogliere o meno la richiesta di processo avanzata dal sostituto procuratore. I fatti risalgono al 28 aprile del 2021: «Illecitamente – si legge nel capo d’imputazione formulato dal pm Teti – detenevano e introducevano a fini di spaccio all’interno della casa circondariale “Antonio Caputo” di Salerno 44,37 grammi di sostanza stupefacente di tipo hashish, per un numero di dosi medie singole pari a 441, occultata nella panatura di alcune fette di carne contenute nel pacco alimentare, suddivisa in dieci buste in cellophane».
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