Tascio Ceciliano Cipriano, nato nell’Africa preconsolare, si converte al cristianesimo dopo una brillante carriera come docente di retorica e cittadino di spicco nella città di Cartagine, di cui diviene vescovo nel 248. Imperiale contro i cristiani. Durante la persecuzione Cipriano sceglie la via della clandestinità; quindi, passata la bufera, rientra a Cartagine e concede il perdono ai libellatici, una linea moderata che ha l’approvazione di Papa Cornelio. Al riesplodere della persecuzione sotto l’imperatore Valeriano, Cornelio è relegato a Centumcellae, l’odierna Civitavecchia, dove muore per le sofferenze patite, e viene sepolto nelle catacombe di Callisto. Anche il vescovo Cipriano è relegato a Capo Bon; quando gli viene comunicata la sentenza di morte, torna a Cartagine per dare la sua testimonianza di fedeltà a Cristo dinanzi al proprio gregge.
Il Santo del giorno (16 settembre): Cornelio e Cipriano
Furono vescovo di cartagine e Papa durante l'impero di Valeriano
- Pubblicato il 16 Settembre 2024
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