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Salerno, bottigliate nel locale: «Tentato omicidio»

di Salvatore De Napoli
Arrestato il 17enne di Matierno protagonista della zuffa: era alla messa alla prova. Il procuratore Imperato: «Aveva trascorso la serata a bere»
Salerno, bottigliate nel locale: «Tentato omicidio»

La tranquilla serata da trascorrere al Maremò per un 25enne di Giffoni Valle Piana e due suoi cugini si stava trasformando in tragedia. Il 17enne di Matierno che li ha colpiti con una bottiglia avrebbe avuto una reale intenzione di uccidere. Per questo motivo, la polizia delle sezione Volanti e della Squadra mobile di Salerno ha fermato il minore che, come evidenziato dal Procuratore per i minori, Patrizia Imperato, aveva passato le ore precedenti l’aggressione a bere alcolici e superalcolici. Ora è stato condotto presso un Istituto di prima accoglienza di Napoli: è gravemente indiziato di tentato omicidio. L’elemento ancora più agghiacciante di una vicenda che ha fatto rischiare grosso a tre bravi ragazzi è che il presunto aggressore era stato ammesso alla prova dal giudice dell’udienza preliminare per una precedente inchiesta.

Precedenti di spaccio

Il 17enne era noto perché sarebbe stato coinvolto in un episodio di spaccio di sostanze stupefacenti. Era stata avviata, dunque, la procedura che tende al recupero del minorenne, ma che in questo caso non è stata sfruttata dal ragazzo che per futili motivi, forse per una spinta, non ha esitato a prendere a bottigliate un gruppo di giovani, causando al più grave delle lesioni che fino a ieri lo hanno tenuto in prognosi riservata, ricoverato in Neurochirurgia dell’ospedale Ruggi. Il giovane resta ricoverato nel reparto guidato da Henry Annechiarico e le sue condizioni sono in rapido miglioramento. Il ferito più grave, tra l’altro, è figlio di un appuntato dei carabinieri.

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