Sessanta metri. È la distanza che separa l’accesso al pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria della Speranza di Battipaglia dallo stallo occupato dall’ormai arcinota “tac-mobile”, espressione coniata per definire l’apparecchio per le tomografie computerizzate ch’è stato adagiato a bordo d’un camion ai piedi del presidio di via Fiorignano per consentire ai radiologi di sottoporre i pazienti agli accertamenti laboratoriali nelle more dell’attivazione dell’agognato macchinario fisso, subordinata all’adeguamento dei locali che dovranno ospitarlo.
L’espediente
La notizia dell’ultima settimana, che tanto sta facendo discutere gli addetti ai lavori, è che il territorio comunale di Pontecagnano Faiano ha perso un’ambulanza territoriale, quella composta esclusivamente da autista e soccorritore, perché il mezzo è stato dirottato ai piedi del Santa Maria della Speranza con un obiettivo: condurre i pazienti presi in carico dai medici del presidio di Battipaglia fino alla tac-mobile, 60 metri più in là, in un parcheggio collocato in un’area pertinenziale dell’ospedale, più o meno nei paraggi del consultorio. Sessanta metri che, a dirla tutta, di frequente diventano di più. Perché la “tac-mobile”, di fatto, non sembra ancora essere funzionale al 100 per cento: negli ultimi due giorni, pare per prolungati disservizi al gruppo elettrogeno, s’è reso necessario condurre i pazienti alla Radiologia dell’ospedale Maria Santissima Addolorata di Eboli.
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