Poco meno di 24 anni di reclusione. Ammontare complessivo delle pene reclamate per appena tre dei 16 imputati finiti a processo all’esito delle indagini che, sul finir di gennaio scorso, smantellarono un’associazione che gestiva il traffico di droga e la vendita di smartphone (prevalentemente iPhone, ma aveva messo le mani perfino sugli Apple Watch) dentro e fuori dal carcere di Fuorni, soprattutto a Battipaglia, Bellizzi e Montecorvino Pugliano. Nella mattinata di ieri, al cospetto del gip Annamaria Ferraiolo, la pubblica accusa ha chiesto castighi esemplari per i tre processati con il rito abbreviato secco.
Le pene
Per gli ebolitani Amedeo Avallone, classe ‘89, e Gerarda Paradiso, del 2000, assistiti dagli avvocati Gerardo Lamanna e Nicola Naponiello, il pubblico ministero ha chiesto rispettivamente 11 anni e quattro mesi e sei anni e otto mesi, mentre la condanna auspicata per il 39enne angrese Arcangelo Buontempo, difeso dal legale Michele Avino, è di cinque anni e 11 mesi.
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