Molotov e coltelli. Variegata cronistoria di undici ore di pura follia a Battipaglia. Il primo episodio, quello delle bottiglie incendiarie, è un attentato ai danni di un’accorsata gioielleria in pieno centro, probabilmente una bravata. Il secondo, quello d’una lama puntata contro due donne, è una rapina ai danni d’un rinomato laboratorio d’analisi nel cuore del popoloso rione Sant’Anna. In entrambe le circostanze, dai protagonisti assai differenti, sono intervenuti gli agenti del locale Commissariato della polizia di Stato, avviando con solerzia le indagini volte a identificare i malfattori. Il teatro del focoso raid è via Roma di Battipaglia.
Alexander
Intorno all’una della notte tra lunedì e martedì, due giovani incappucciati, probabilmente d’età assai tenera, forse addirittura minorenni, hanno avuto la malsana idea di scagliare due molotov artigianali contro la saracinesca di Alexander, rinomata gioielleria al civico 94 della nevralgica arteria cittadina. Per la verità non è chiaro neppure se nel mirino del tandem c’era realmente il negozio: una delle due bottiglie, infatti, s’è infranta contro l’antistante palo della pubblica illuminazione. L’altra, invece, è finita contro la serranda dell’attività commerciale.
D’Onofrio
Gli agenti indagano pure su un altro delitto: è una rapina perpetrata nella tarda mattinata di ieri, intorno alle 12,30, nel laboratorio d’analisi D’Onofrio, in via Foscolo, a due passi dalla parrocchia San Gregorio VII. Al centro s’apprestavano a chiudere i battenti: all’interno erano rimaste soltanto le due addette all’accettazione. Un uomo robusto, con il volto coperto da una mascherina e da un cappuccio (s’intravedevano solo gli occhi chiari), ha minacciato le donne con il coltello che stringeva tra le mani, intimando la consegna dell’incasso della mattinata: s’è volatilizzato via con circa 500 euro.
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