Un lungo filo rosa colorerà la provincia di Salerno il prossimo 15 maggio. L’ufficialità ci sarà soltanto il 15 novembre, giornata in cui gli “stati maggiori” del ciclismo si riuniranno a Roma per la presentazione del percorso. Ma le indiscrezioni – che con il passare dei giorni sono diventate praticamente certezze, cancellando tutte le voci “discordi” sul tracciato – dicono che l’edizione 2025 del Giro d’Italia avrà una forte impronta salernitana. Non ci saranno nè partenze tanto meno arrivi ma il territorio che va da Scafati a Sapri sarà attraversato (quasi) per intero nella sesta frazione, quella che vedrà lo start da Potenza e l’arrivo ormai tradizionale – a Napoli. I due capoluoghi di Basilicata e Campania, dunque, saranno uniti da una delle più grandi manifestazioni sportive del Bel Paese. Attraverso un lungo filo rosa che vedrà il Salernitano tornare grande protagonista del Giro d’Italia dopo l’assenza dello scorso anno e il caotico arrivo sotto la pioggia nel capoluogo del 2023.
L’impronta del nostro territorio
Ogni certezza anche sul percorso e sui centri della provincia di Salerno che saranno attraversati dalla “carovana rosa”, dunque, arriverà tra poco più di un paio di settimane. Ma i giochi sono praticamente fatti: nella sesta tappa della prossima edizione, dopo lo start nel cuore della Lucania, i corridori del Giro d’Italia dovrebbero fare il loro ingresso nella provincia di Salerno dal Vallo di Diano, la “porta” naturale fra le due regioni: dì lì, poi, salvo colpi di scena, gli atleti solcheranno l’entroterra – probabilmente anche con qualche tratto in salita che può animare molto più facilmente la corsa – prima di giungere nella Piana del Sele e, successivamente, nel capoluogo. L’attraversamento di Salerno, poi, apre a vari scenari: questa volta, salvo sorprese, non sarà toccata la Costiera Amalfitana. La corsa dalla città d’Arechi dovrebbe dirigersi verso Cava e poi attraverso l’Agro fino a Scafati da dove i corridori dovrebbero effettuare una sorta di circumvallazione del Vesuvio prima di fiondarsi alla volta del capoluogo partenopeo e del traguardo che, con ogni probabilità, sarà issato ancora una volta sul lungomare Caracciolo. Insomma, gran parte chilometri della sesta frazione del prossimo Giro d’Italia saranno nel territorio della provincia di Salerno.
Le ipotesi sfumate Capaccio e Ascea
Eppure negli scorsi mesi, quando Rcs Sport (la società che si occupa di organizzare e “disegnare” la più grande manifestazione ciclistica d’Italia diretta da Mauro Vegni) era andata a caccia di sedi di partenza e arrivo al Sud per le prime frazioni nello Stivale – lo start e le tre tappe iniziali saranno in Albania, poi un giorno di riposo e la ripartenza dalla Puglia – si erano fatte largo anche delle ipotesi salernitane, in particolare per quanto riguarda la partenza proprio della sesta tappa. Fra le possibilità caldeggiate c’era quella di Capaccio Paestum in un’ideale frazione capace di unire i Templi, simbolo della cultura greca che colonizzò il Mezzogiorno, e gli scavi archeologici di Pompei, la prima cittadina confinante della provincia di Napoli che pure, per lungo tempo, è stata in corsa per un arrivo. I sondaggi, però, non si sono concretizzati nonostante che i beninformati abbiano sussurrato un interessamento diretto per far diventare realtà quest’ipotesi da parte di Franco Alfieri, il presidente della Provincia e sindaco pestano travolto nelle ultime settimane dall’inchiesta giudiziaria che l’ha portato in carcere. E fra le ipotesi messe sul piatto prima della definizione del percorso – impresa non semplice: soprattutto al Sud, infatti, non c’è stata assolutamente ressa per organizzare una partenza o un arrivo… – era spuntata anche Ascea, la località turistica cilentana già traguardo finale nell’edizione del 2013 il successo di Luca Paolini. Nulla di fatto ma il Giro 2025 avrà comunque una forte impronta salernitana.