L’emergenza sanitaria causata dal COVID-19 ha avuto un impatto significativo su vari aspetti della vita economica e sociale in Italia, influenzando anche la pianificazione e l’implementazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Questo articolo analizza le implicazioni giuridiche e istituzionali del connubio tra la pandemia e il PNRR, esaminando le misure adottate e le sfide affrontate dall’Italia nel contesto del quadro normativo europeo. In modo particolare, verrà affrontato il tema delle Case di Comunità, appunto uno degli strumenti introdotti nel SSN attraverso il PNRR.
Il COVID-19 ha rappresentato una sfida senza precedenti per i sistemi sanitari ed economici globali. In risposta a questa crisi, l’Unione Europea ha promosso il Next Generation EU, un pacchetto di strumenti finanziari volto a sostenere la ripresa degli Stati membri. L’Italia ha recepito tali strumenti attraverso il PNRR, un piano strategico mirato a stimolare la crescita economica e la resilienza sociale che si articola in sei missioni principali: digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, rivoluzione verde e transizione ecologica, infrastrutture per una mobilità sostenibile, istruzione e ricerca, inclusione e coesione, salute. Il PNRR rappresenta una risposta significativa, ma la sua efficacia dipenderà dalla capacità di attuare le riforme necessarie in modo tempestivo e coordinato. In questo contesto, come si dirà a breve, si inseriscono le cd. Case di Comunità che hanno come obiettivo quello di rispondere efficacemente alla sempre più crescente richiesta di salute che proviene da una popolazione che nel “paese” Italia diviene ed è sempre più anziana.
Le Case di Comunità sono strutture territoriali destinate a offrire servizi sanitari e socio-sanitari in modo integrato tali da configurarsi come punti di riferimento per i cittadini, dove è possibile accedere a una gamma di servizi, dalla prevenzione alla cura, passando per l’assistenza sociale. La Regione Campania sta attuando un ambizioso piano di investimento, anche con fondi del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza, per sviluppare il detto modello di sanità territoriale più vicino alle esigenze dei cittadini. Questo programma prevede la realizzazione di 169 Case della Comunità, 45 Ospedali della Comunità e 58 Centrali Operative Territoriali su tutto il territorio regionale. Le Case della Comunità rappresentano strutture polivalenti di assistenza primaria e specialistica che offrono anche servizi socio-sanitari e dove i cittadini possono accedere a team multidisciplinari di medici, infermieri e altri professionisti per svolgere esami diagnostici, ricevere vaccini, e beneficiare di altre prestazioni sanitarie. Gli Ospedali della Comunità, invece, sono pensati per fornire cure a bassa intensità a soggetti che necessitano di assistenza. Le Centrali Operative Territoriali avranno il compito di coordinare i servizi sanitari della regione in modo innovativo e tecnologicamente avanzato per migliorare il monitoraggio e il coordinamento tra i diversi livelli di assistenza sanitaria.
Queste strutture avranno il compito, nell’ambito di un sinergico funzionamento, di ridurre l’afflusso presso i vari pronto soccorso e favoriranno dimissioni protette dagli ospedali regionali, con personale medico e infermieristico dedicato. Più in particolare, gli obiettivi principali delle Case di Comunità sono quelli di: migliorare l’accesso ai servizi così da garantire ai cittadini la possibilità di accedere in maniera più facile alle cure necessarie, riducendo le barriere geografiche e socio-economiche; promuovere l’integrazione socio-sanitaria, ovvero creare sinergie tra servizi sanitari e sociali per una gestione complessiva del benessere dei cittadini; favorire la continuità assistenziale e quindi assicurare che i pazienti ricevano un’assistenza coordinata e continuativa. Esse devono operare come hub per una varietà di servizi, come quello di: offrire assistenze primarie e specialistiche (Visite mediche e check-up); Fornire sostegno a pazienti con problematiche di salute mentale e difficoltà sociali (Supporto psicologico e sociale); Organizzare campagne di sensibilizzazione su tematiche di salute pubblica (Attività di prevenzione). Questo ambizioso programma rappresenta un passo importante verso l’innovazione nell’assistenza sanitaria che mira a promuovere la creazione di un network di strutture di comunità per migliorare l’accesso ai servizi sanitari e garantire un’assistenza di qualità ed equità per i cittadini della Regione Campania. Le Case di Comunità rappresentano un passo significativo verso un sistema sanitario più inclusivo e centrato sulla persona. Se adeguatamente implementate, così come sta facendo la Regione Campania attraverso le varie Aziende Sanitarie Locali dislocate sull’intero territorio, andranno sicuramente a migliorare in modo notevole la qualità dell’assistenza sanitaria contribuendo al benessere collettivo duraturo.
Mariagiusy Guarente e Marcello Abbondandolo
(Dirigenti avvocato Asl Avellino)