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Spaccio intenzionale di droga: perquisizioni a Salerno

I membri dell'organizzazione ricevevano compensi a seconda delle dosi vendute o delle ore lavorate
Spaccio intenzionale di droga: perquisizioni a Salerno

Spaccio di cocaina tra Italia, Macedonia e Albania, perquisizioni e indagati a Salerno. Questa mattina, la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale dell’Aquila, che ha disposto 30 misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati per traffico di droga e reati connessi, come detenzione e cessione di sostanze stupefacenti. L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica dell’Aquila, è stata condotta tra novembre 2022 e giugno 2024 dalla Sezione Antidroga della Squadra Mobile e da altri uffici investigativi. Gli inquirenti hanno scoperto che L’Aquila era la base operativa di un gruppo criminale che trafficava principalmente cocaina.

In particolare, sono state applicate 26 misure cautelari in carcere, 3 agli arresti domiciliari e 1 con l’obbligo di dimora. L’indagine ha coinvolto 42 persone, ed è emerso che il gruppo criminale, composto da individui di origine albanese, italiana e macedone, gestiva lo spaccio in Abruzzo e Lazio, con circa 650 acquirenti. Il giro d’affari si stima in quasi 2 milioni di euro.

L’organizzazione aveva una struttura ben definita, con ruoli e compiti stabiliti tra gli affiliati, che erano legati da vincoli di parentela e comuni origini. Utilizzavano numerose auto intestate a “terzi” e telefoni dedicati esclusivamente all’attività illecita. Le piazze di spaccio erano localizzate principalmente all’Aquila, con operazioni anche a domicilio per evitare i controlli delle forze dell’ordine.

Tra i dettagli emersi, si è scoperto che l’associazione organizzava incontri periodici per la gestione dello spaccio, preparazione delle dosi e pianificazione dei rifornimenti. I membri dell’organizzazione ricevevano compensi a seconda delle dosi vendute o delle ore lavorate, con “contratti a tempo indeterminato”.

Oggi sono stati arrestati 21 indagati, tra cui 18 in carcere, 2 agli arresti domiciliari e 1 con obbligo di dimora. Le operazioni sono state supportate da numerosi uffici e reparti della Polizia di Stato di diverse città italiane, tra cui Salerno, Ancona, Campobasso, Foggia, Napoli, Roma, e altre.

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