Se passate a Trastevere, entrate nella chiesa di Santa Cecilia, un luogo segnato da un grande misticismo, che conserva il corpo della giovane martire, la quale sembra far rivivere la memoria di una santa “… che portava sempre nel cuore l’Evangelo di Cristo, e che di giorno e di notte parlava con Dio”.
Una giovane di cui sappiamo ben poco, martirizzata a Roma nel III secolo, come tramandano le “passio” risalenti al V secolo, e quasi sicuramente appartenuta alla nobile famiglia dei Caecilii, che col suo prestigio e le sue ricchezze fu di grande aiuto ai cristiani durante le persecuzioni. La “passio”, ricca di eventi straordinari, più che riferire la storia di una singola persona descrive bene l’ambiente in cui si muove la comunità cristiana sotto le persecuzioni, e rivela la stima che i cristiani avevano della donna, in contrasto con la mentalità dell’epoca.