L’Ufo di piazza Flavio Gioia illuminato in differita; la corsa contro il tempo per posizionare le istallazioni luminose che – con tutta la buona volontà di chi, ogni anno, le fa ruotare su strade diverse della città – ormai sono praticamente sempre le stesse; e la disorganizzazione nell’accensione dell’albero in piazza Portanova, con l’accavallamento del posizionamento della palla natalizia della Questura con il discorso dell’ex sindaco Vincenzo De Luca e la cerimonia annessa, sono tutte facce di un’unica medaglia: la kermesse natalizia è stata organizzata in ritardo.
Tempi ristretti
Tra l’altro, proprio il fatto che il tempo in cui il bando viene pubblicato e quello che poi è necessario per l’installazione e il montaggio delle luminarie non sono considerati sufficienti dagli operatori economici che, ormai puntualmente, disertano la gara d’appalto che premia sempre la Iren che ha la possibilità di sfruttare le istallazioni che ha già pronte. Tempi ristretti che non consentono nemmeno di poter progettare e realizzare nuove istallazioni.
La stoccata
Ma, allora, perché questo ritardo? Il presidente De Luca è stato molto chiaro e difficilmente equivocabile: «Avete dormito in piedi, si parte a febbraio…», ha sancito dal palchetto organizzato in occasione dell’accensione – successiva a tutte le altre – dell’istallazione della Rotonda.
Affermazione che nessuno ha osato controbattere in maniera palese, tranne il sindaco Vincenzo Napoli che, accanto al governatore, ha tentato – timidamente – di dire che i ritardi nella programmazione sono imputabili ai problemi nella contrattazione del piano di Coesione che, per mesi, è stato al centro di un duro braccio di ferro proprio tra De Luca, la premier, Giorgia Meloni e l’allora ministro con delega agli Affari europei, Raffaele Fitto.
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