Sepe 6. Non ha particolari responsabilità sulle reti delle Vespe. Nel finale si oppone al tris fermando Pierobon in uscita, in precedenza era stato attento e reattivo su un paio di traversoni insidiosi di marca gialloblu.
Bronn 5. Per lunghi tratti del match è il più solido di tutta la retroguardia granata, anche perché le Vespe pungono soprattutto sull’altra corsia. Quando sembra in controllo si fa sovrastare nello stacco da Adorante che trova la sponda al bacio per il 2-1 finale. Troppo morbido e ingenuo.
Ferrari 4,5. Nemmeno il tempo di iniziare che prende una capocciata dolorosa. A fargli venire il mal di testa, però, è Adorante, che sembra avere almeno una marcia in più. Soffre su ogni accelerazione della punta stabiese, diverse indecisioni, come in occasione del raddoppio ospite.
Jaroszynski 5. Un recupero che vale come un gol. Sua la corsa a perdifiato con annessa deviazione a togliere dalla porta la conclusione a botta sicura di Adorante. E’ una giocata da urlo, isolata però in una prestazione con più d’un brivido e qualche responsabilità sul raddoppio gialloblu.
Dal 39’ st Fusco SV. Esordio in B, buon assist che Tongya non sfrutta come potrebbe.
Stojanovic 5. Non è al meglio e si vede, anche perché prima a destra, poi a sinistra, infine nuovamente a destra, non sfonda mai. Anzi soffre tremendamente le ripartenze degli esterni avversari. Indecisione sulla prima rete subita dalla Bersagliera, legge male l’azione e poi con il suo tocco addomestica di fatto il pallone per la punta avversaria.
Dal 39’ st Velhtuis SV.
Amatucci 6,5. Canta segna e porta la croce per almeno una mezz’ora. Dopo un avvio un po’ confusionario e affannoso, trova con un po’ di fortuna un gol che lo galvanizza prima dell’intervallo. Uscito dagli spogliatoi fa infatti registrare un inizio di ripresa sontuoso, tra recuperi, contrasti, falli subiti e giocate di personalità.
Maggiore 5. Inconsistenza cronica in entrambe le fasi, nonostante i tentativi “ripescaggio”. La maglia da titolare non porta benefici, perché va spesso in difficoltà sia quando la palla ce l’hanno gli avversari che quando passa tra i suoi piedi. Un tiro fiacco e poco altro.
Dal 18’ st Hrustic 5,5. Si presenta con un numero d’alta scuola, ma la sua qualità viene meno nei momenti chiave del match. Avrebbe un’ottima opportunità dal limite dell’area, ma il suo sinistro finisce lontano dallo specchio della porta.
Ghiglione 5. Travolto dalle accelerazioni di Floriano Mussolini, che quando parte semina sistematicamente l’ex Cremonese. Le cose non vanno particolarmente meglio quando Colantuono lo riporta sulla destra dopo l’esperimento mancino fallito. Un colpo di testa debole e più di un cross fuori misura.
Verde 5,5. Suo il primo tiro del match, dal suo mancino partono almeno un paio di traversoni al bacio che però i compagni non sfruttano a dovere. Nella ripresa prova a mettersi in proprio e crea una doppio pericoloso, ma apre troppo il piattone e il colpo da biliardo esce fuori di un nulla.
Soriano 6,5. Tempi di inserimento come sempre giusti, si avventa da rapace sul cross deviato di Amatucci ma il suo tocco da distanza ravvicinata termina a lato di un nulla. Suo il recupero che avvia il break in occasione del pari granata, a tratti sembra predicare nel deserto.
Dal 30′ st Tongya 5,5. Ritorna dopo l’infortunio, ma non è al top e si vede. Specie su quel pallone “apparecchiato” da Fusco che trasforma in un tiro fiacco e senza pretese.
Simy 5. Chance fallita, risponde nel peggiore dei modi all’investitura di Colantuono dopo 5 panchine di fila. Fa fare un figurone a Varnier e compagni, che si esaltano accentuando la sua sterilità offensiva. L’appoggio ad Amatucci sul gol del momento pareggio non basta per salvare la prestazione.
Dal 30’ st Włodarczyk 5. Si presenta con una triangolazione chiusa nel peggiore dei modi, ed è uno dei pochi palloni che tocca. Pericolosità vicina allo zero anche per lui, nonostante una maggiore mobilità.
All. Stefano Colantuono 5,5. Soffre tremendamente l’inizio di gara della Juve Stabia, che affonda con i quinti ogni volta che spinge. Decide di non cambiare sistema di gioco, ma il pari prima dell’intervallo sembra poter rovesciare l’inerzia del match. L’inizio di ripresa è anche incoraggiante, ma il gol subito a difesa schierata rovina i piani del tecnico granata, che ottiene ben poco dai calciatori chiamati a partita in corso.