Restano i sigilli. Rimangono sotto sequestro i tre palazzi affacciati su via Baratta e via Olevano. Lo ha disposto Valeria Campanile, gip del Tribunale di Salerno che, nei giorni scorsi, ha firmato il decreto di convalida, accogliendo l’istanza avanzata in tal senso da Alessandro Di Vico ed Elena Cosentino, i due pm titolari delle indagini su case mono o bifamiliari che sarebbero state tramutate in condomini di sette e otto piani. Ai proprietari dei fabbricati, ai progettisti e alle imprese esecutrici rimane solo la via dell’istanza al Tribunale del riesame per cercare d’ottenere la liberazione delle aree di cantiere (all’unico stabile ultimato mancavano comunque le rifiniture ed altri interventi) disseminate per la città.
Il vincolo
Strada che, a quanto trapelato finora, alcuni potrebbero decidere di non imboccare, per evitare che un’ulteriore pronuncia possa condizionare un eventuale processo penale che, allo stato attuale, è comunque ben lungi dall’essere disposto, visto che tuttora proseguono a raggio ancor più ampio le investigazioni delle tre forze di polizia giudiziaria delegate. Ad ora, il gip ha riconosciuto la necessità della permanenza d’un vincolo cautelare reale per evitare la protrazione o l’inasprimento delle ventilate ipotesi di reato, e soprattutto per scongiurare il «rilevantissimo aggravio del carico urbanistico» temuto dai pm Di Vico e Cosentino.
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