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Roccapiemonte, ucciso dalla pressa: giallo sulla morte di Gabriele

La pressa accesa all’improvviso dopo la prima manutenzione fatale a Raimondo. Resta da chiarire se fosse già attiva
Roccapiemonte, ucciso dalla pressa: giallo sulla morte di Gabriele

Una fatalità terribile, un guasto improvviso o, forse, un errore umano. È ancora avvolta nell’incertezza la dinamica che ha portato alla tragica morte di Gabriele Raimondo, giovane tecnico manutentore di 33 anni originario di Cava de’ Tirreni e residente da tempo a Roccapiemonte, schiacciato da una fustellatrice presso lo stabilimento Europoligrafico di Perugia. Il 33enne, esperto nel suo settore, si trovava presso l’azienda per eseguire un intervento di manutenzione su un costoso macchinario, quando, per ragioni ancora da chiarire, la macchina si è improvvisamente attivata, strappandogli la vita in pochi secondi. Un incidente che ha lasciato sgomenti i colleghi presenti sul posto e gettato nella disperazione una famiglia che ora attende giustizia.

Le prime ipotesi

Le indagini sono affidate alla Procura di Perugia, con il procuratore capo Raffaele Cantone e il suo aggiunto Giuseppe Petrazzini a coordinare gli accertamenti. La Squadra mobile, diretta da Maria Assunta Ghizzoni, e la squadra volante, sotto il comando di Monica Corneli, stanno lavorando per ricostruire gli ultimi istanti di vita del giovane. Secondo le prime ipotesi, il giovane tecnico potrebbe essere tornato sul macchinario per eseguire ulteriori verifiche o per completare un lavoro rimasto in sospeso.

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