“Prima finisce il mercato, meglio è per tutti”. La speranza di Roberto Breda nel post-Cremonese era arrivata forte e chiara all’intero ambiente Salernitana. Il tecnico trevigiano aveva anche aggiunto di “aspettarsi qualcosa” in entrata. Il direttore sportivo Marco Valentini gli ha consegnato un centrocampista in più, mettendo le mani sul giovane Federico Zuccon, ma mancando proprio sul più bello un bomber di scorta dopo la decisione di cedere Ernesto Torregrossa alla Carrarese e di escludere Simy dal progetto tecnico granata. Capitolo però archiviato. Il gong del mercato permette ora di concentrarsi solo sul campo, ripartendo dai ben 29 elementi a disposizione, nel nome di una rosa che resterà extra-large. “Per alcuni toccherà restare a guardare”, aveva ammesso Breda nel pre-Sassuolo quando la rosa granata aveva addirittura superato quota 30.
La scrematura
Dopo la scrematura dell’organico anche attraverso l’ausilio delle cessioni, per Breda è arrivata l’ora delle scelte. Soprattutto ribadire le gerarchie nei reparti che dopo quattro partite sembrano chiare. Su un ruolo, quello del portiere, non ha avuto indecisioni e la prova super di Christensen con la Cremonese lo ha premiato. L’imbarazzo della scelta è a centrocampo, reparto per il quale la Salernitana ora può fare affidamento su ben nove calciatori. Amatucci è il perno centrale, l’uomo in grado di comandare i movimenti della squadra, l’unico con lo status di inamovibile. Tongya ha impressionato con la Cremonese e confida in una nuova chance dall’inizio. Poi è bagarre totale.
La bagarre
Dall’infermeria è uscito Fabrizio Caligara, calciatore in predicato di scendere in campo da titolare con la Cremonese prima dello stop per l’affaticamento muscolare al polpaccio rimediato a 48 ore dal fischio d’inizio. Ieri Breda lo ha riabbracciato e ora ragiona su un suo inserimento nello starting-eleven. Gli lascerebbe il posto Stojanovic, pronto a ritornare sulla corsia destra a discapito di Ghiglione. Rischia di restare fuori invece Reine-Adelaide. Il francese è ancora alle prese con il problema accusato settimana scorsa. La volontà di forzare il rientro in gruppo si scontra con una cronologia di stop muscolari importanti. Si andrà avanti adagio, senza alcuna necessità di correre rischi. Anche perché ora ci sono anche i muscoli, la corsa e la grinta del giovane Zuccon.
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