Era rientrato da poco dalla Germania, dove vive e lavora da anni, per trascorrere qualche giorno nell’alto Sele, terra che gli ha dato i natali. Forse per nostalgia, forse per passione, ha deciso di riprendere una vecchia abitudine: zappare la terra, occuparsi dell’orto di famiglia, riprendere quel contatto con le radici che solo certi gesti sanno restituire. Un’attività semplice, quotidiana, quasi rituale. Un gesto familiare, ripetuto chissà quante volte, ma che stavolta si è trasformato in un incubo.
A.C., 51 anni, originario del territorio ma da tempo residente all’estero, ha perso improvvisamente il controllo della zappatrice. Il mezzo, forse a causa di un dislivello del terreno o per una distrazione fatale, si è ribaltato e gli è finito addosso, colpendolo con violenza alla gamba sinistra. Il trauma è stato devastante: frattura scomposta di tibia e perone, con un rischio concreto di amputazione.