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Battipaglia, sposa a 13 anni: via la potestà genitoriale

di Carmine Landi
Il Tribunale sospende la mamma e il papà: volevano le nozze per rimediare al revenge porn subito dalla ragazzina. C’è già un indagato
Battipaglia, sposa a 13 anni: via la potestà genitoriale

Pornografia minorile, estorsione e costrizione al matrimonio. Sono le tre ipotesi di reato al vaglio di Mafalda Cioncada, pm titolare delle indagini sull’inferno di Maria (nome di fantasia), la ragazzina asiatica di 13 anni ch’era stata promessa in sposa a un connazionale poco più che ventenne dalla madre e dal padre. Gli stessi ai quali, nei giorni scorsi, è stato notificato un provvedimento che dispone la sospensione della responsabilità genitoriale: porta la firma di Giancarla D’Avino, giudice del Tribunale per i minorenni di Salerno, che ha accolto la richiesta avanzata in tal senso da Antonella Ciccarella, sostituto procuratore competente. Per i reati d’estorsione e pornografia minorile, in verità, è già stato iscritto un nome nel registro degli indagati. Si tratta d’un altro connazionale della ragazzina, che avrebbe diffuso su TikTok delle foto contraffatte, mostrando nudità che Maria, tra l’altro, non aveva mai esibito.

Revenge porn e vergogna

D’altronde, proprio quegli scatti artefatti hanno finito per determinare l’infausto destino dell’adolescente (che ora è seguita dalla curatrice speciale Rosanna Bello). Sul finir dello scorso anno, infatti, la notizia arrivò alle orecchie e agli occhi del padre, che lavora come bracciante a Battipaglia, provocando l’ira funesta e un immotivato senso di vergogna. A suo dire, la condotta della figlia avrebbe gettato disonore sulla famiglia: l’unica riparazione, dal punto di vista del genitore, sarebbero state le nozze con un altro giovane (totalmente estraneo alla presunta estorsione).

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