Come una partita al Monopoli: una delle pedine è finita sulla casella degli imprevisti e ora deve ripartire dal via. Sembra essere il destino dell’inchiesta sugli affari degli appalti della pubblica illuminazione a Capaccio Paestum che ha travolto l’ex sindaco pestano e presidente della Provincia di Salerno, Franco Alfieri, finito prima in carcere e poi ai domiciliari per questa vicenda.
La decisione
Ieri, infatti, al termine di una giornata lunga e ricca di colpi di scena, i giudici del secondo collegio della seconda sezione penale del tribunale di Salerno presieduto da Donatella Mancini, dopo aver preso atto delle motivazioni della Cassazione, hanno sciolto le riserve sulla competenza territoriale del processo. Adesso dovranno essere Procura e tribunale di Vallo della Lucania a decidere il futuro dell’esponente di spicco del Pd e delle altre cinque persone al centro dell’inchiesta che portò, lo scorso ottobre, all’esecuzione delle misure cautelari. E a un autentico terremoto, soprattutto a livello politico.
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