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I dolci delle feste di Natale? Sono tipici!

di Antonella Petitti
Sul podio, dopo panettoni e pandori, ci sono i classici regionali
I dolci delle feste di Natale? Sono tipici!

Le tavole natalizie degli italiani si arricchiscono sempre più di dolci tipici della tradizione. Dopo un periodo di disattenzione verso le antiche tradizioni dolciarie locali, gli innumerevoli classici che contraddistinguono i territori italiani sono tornati in carica. Su un simbolico podio dei dolci natalizi più amati, dopo panettoni e pandori, difatti, compaiono proprio loro. Da preparare in casa, assieme a zie e nonne, ma anche da ordinare in pasticceria, purché la tradizione venga rispettata con dovizia.

Ma quali sono i dolci tipici che contraddistinguono maggiormente le tavole italiane? Sono tanti e variegati quelli che compaiono nell’indagine Coldiretti denominata “Il Natale sulle tavole degli italiani”, la quale diventa una sorta di nuova geografia del gusto delle festività.

I dolci delle feste al Sud Italia

In Campania tra i dolci più antichi vi sono, senza dubbio, roccocò e susamielli. I primi sono dolci di Natale adatti a chi ha denti buoni, realizzati con un mix a base di mandorle, farina, zucchero, canditi e spezie varie. La loro origine pare risalga al 1320, per mano delle monache del Real Convento del Real Convento della Maddalena. In Puglia è tempo di cartellate al vincotto. Un impasto semplice a base di olio, vino bianco e farina a cui dare la forma di rosette: basterà poi friggerle e passarle nel vincotto, prima di servirle. Si tratta di dolcetti friabili e croccanti dalle origini molto antiche: nella tradizione popolare le cartellate simboleggiano le lenzuola di Gesù Bambino. Ipotesi storiche, invece, parlano di dolci che arrivano dall’antico Egitto, dove venivano preparate per i faraoni. In Calabria c’è la pitta mpigliata, è un dolce tipico calabrese, originario di San Giovanni in Fiore, ma molto diffuso in tutta la provincia di Cosenza. Il nome pitta mpigliata deriva dall’ebraico e dall’arabo pita, che significa schiacciata. Il periodo al quale si fa riferimento per la sua nascita è il 1700. In Molise trionfano, invece, i cippillati di Trivento. Biscotti di pasta frolla ripieni di marmellata di amarene. La sua caratteristica è la forma a mezzaluna richiama il copricapo della Dea Diana, cui è dedicata la bellissima Cripta. In Sicilia è tempo di buccellati. Sono dolci a base di pasta frolla con un ripieno ricco a base di fichi secchi. Ne esistono di vario tipo, forma e ripieno a seconda delle varie parti della Sicilia.

I dolci tipici nel resto d’Italia

Amatissimi nel centro Italia il pangiallo nel Lazio ed il parrozzo in Abruzzo. In Sardegna le feste natalizie sono il tempo dei pabassinas, mentre nelle Marche non manca mai il panettone alle visciole. Se in Umbria regna il pampepato, in Toscana è la volta del panforte. Varianti sul tema in Emilia Romagna con il pampepato di Ferrara, mentre il pandolce ingolosisce la Liguria. In Friuli Venezia Giulia il dolce tipico è il gubata (un lievitato), invece in Trentino Alto Adige a colpi di frutta secca e canditi nasce lo zelten. Chiudono questa dolce sfilata il Piemonte con il crumbot, la Lombardia con il miascia e il Veneto con la pinza.

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