Pugni tra ragazzi all’uscita di scuola. Scena di violenza sotto gli occhi dei genitori e del conducente di un autobus. Nessuno dei presenti è intervenuto. «Mi sono mossa io a separare i due studenti» spiega Anna, mamma di un alunno di 12 anni, estraneo alla vicenda. I due litiganti sono stranieri. Frequentano l’istituto scolastico “Virgilio” a Santa Cecilia. «Ho accompagnato il bambino ferito a casa. Aveva un occhio grosso come un cocomero. Spero che i genitori siano andati in ospedale» afferma Anna. Tra i testimoni oculari presenti, nessuno è intervenuto: «Ho fermato personalmente un insegnante della scuola. Non era presente alla scena. Ma non posso accettare quello che mi ha detto. E cioè che chi fa parte della scuola non risponde di quello che accade all’esterno dell’istituto».
Anna fa appello al sindaco Mario Conte. Il progetto del Nonno vigile è rimasto nel programma elettorale. Ed è morto il giorno dopo le elezioni. Mai partito. «Qualche volta vediamo i vigili urbani a Santa Cecilia. Ma sono presenti raramente. Se la scuola non ha responsabilità, qualcosa deve farla il Comune». Di recente è stato chiuso anche l’ufficio anagrafe. Ma è solo un disservizio. Anna ha un diavolo per capello. Con tutte le istituzioni. Nessuna esclusa. E poi racconta un episodio che la riguarda personalmente: «Mio figlio quando è a scuola ha paura di andare in bagno. Ci sono state scene di bullismo e violenza anche lì». Nessuna denuncia è stata presentata ai carabinieri. Nessuna segnalazione è arrivata ai vigili urbani.