Skip to content

Peperoncino in tavola?

di Antonella Petitti
Sì, ma solo se è Made in Italy
Peperoncino in tavola?

Il peperoncino è il frutto di una pianta erbacea delle Solanacee, dalla cui essiccazione si ottiene una spezia inconfondibile. La capsaicina, sostanza responsabile del sapore piccante, si concentra soprattutto nella parte interna che contiene i semi. Il periodo in cui normalmente vengono seminati i peperoncini va da marzo a maggio, mentre la raccolta inizia ad agosto e termina a novembre.

Ricco di vitamine

I suoi benefici derivano da un mix di sostanze antiossidanti presenti al suo interno: vitamina C, carotenoidi, polifenoli. Il peperoncino fa parte della tradizione agroalimentare nazionale e della Dieta Mediterranea, anche per le sue proprietà protettive per l’apparato cardio circolatorio.

I benefici per la salute

Secondo diversi studi avrebbe un’azione antibatterica e vasodilatatoria, la quale contribuisce a tenere sotto controllo i valori del colesterolo e della pressione sanguigna. Sulla base delle conclusioni di una ricerca pubblicata nel 2017 sull’International Journal of Food Sciences and Nutrition, il peperoncino darebbe anche un contributo nelle diete dimagranti grazie al suo potenziale effetto positivo sul metabolismo.

“L’invasione” dei peproncini stranieri

Purtroppo, solo un peperoncino su tre è Made in Italy, il resto viene importato dall’estero per un totale di quasi 3,4 milioni di chili nell’ultimo anno. Il dato è emerso in occasione della Fiera mondiale del peperoncino, che si tiene ogni anno a Rieti. Da lì, grazie al lavoro della Coldiretti e in base ai dati Istat e Crea, arriva un quadro inatteso rispetto ad una spezia che viene percepita come locale.

L’import di peperoncino, a fronte di un crescente apprezzamento dei consumatori e verso i superfood come questo, riguarda all’incirca i 2/3 del suo consumo nazionale, con un aumento del +56% in dieci anni in particolare da India, Cina, Messico ed Egitto.

La coltivazione in Italia

Oltre ad un’opportunità persa per l’agricoltura italiana, si tratta della valutazione relativa alla sicurezza alimentare applicata da questi Paesi, di certo inferiore a quella del Bel Paese.

In Italia la coltivazione del peperoncino è diffusa su tutto il territorio da Nord a Sud, sia a livello professionale che hobbistico, con appassionati che si scambiano semi di varietà rare e gareggiano sul filo dei gradi di piccante. Si tratta di una spezia presente, in produzioni estensive, soprattutto in Calabria, dove è una componente fondamentale di molti cibi tipici, a partire dalla ‘Nduja, ma anche in Lazio, Basilicata, Campania e Abruzzo.

Leggi anche

Insalata di gallina con puntarelle e cachi
Treccia di frutta secca con crema calda di liquore Strega
Roccapiemonte, maltratta i genitori: allontanato 37enne