La vendemmia è ormai verso la conclusione in tutta Italia, e cominciano a delinearsi maggiori certezze sulla quantità e sulla qualità nelle diverse aree di produzione. Ed ecco che, per la prima volta dopo ben sette anni, l’Italia ha perso la leadership come produttore di vino in Europa e nel mondo. Con una produzione stimata di 43,9 milioni di ettolitri, in calo del 12% rispetto all’anno scorso, la Francia è diventata il primo produttore con 45 milioni di ettolitri, in aumento dell’1,5% rispetto all’anno precedente.
Il nostro vino all’estero
Lo rende noto la Coldiretti, in base alle ultime previsioni del Copa Cogeca, l’Organizzazione di rappresentanza degli Agricoltori e delle Cooperative Europee. Ma non è soltanto una questione di quantità prodotte, se non di quanto il prodotto sia richiesto anche al di fuori dei confini nazionali. Nella stessa Francia il vino italiano ha fatto un balzo del +21% nei primi sette mesi del 2023, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat.
La produzione in Europa
In tutta l’Unione Europea quest’anno si è registrato un calo nella produzione rispetto al 2022, in totale si attesta attorno a poco più di 150 milioni di ettolitri, in calo del 5,5% rispetto alla media quinquennale. È la Spagna, invece, il terzo produttore europeo con una produzione di vino che si attesta attorno ai 30,8 milioni di ettolitri. Il Portogallo, invece, ha registrato un aumento del 9% con una produzione di raccolto di poco inferiore a 10 milioni di ettolitri. Leggera perdita per la Germania, percentuali più importanti hanno toccato altri Paesi a causa delle conseguenze del cambiamento climatico: Austria (-6%), Grecia (-23% ), Croazia (-31%) e Slovacchia (-20%) rispetto al 2022.
L’Italia del vino in numeri
- 635 varietà iscritte al registro viti (il doppio rispetto ai francesi)
- 70% delle bottiglie Made in Italy sono destinate a DOCG, DOC e IGT
- 332 vini a denominazione di origine controllata
- 76 vini a denominazione di origine controllata e garantita
- 118 vini a indicazione geografica tipica