Nuovi studi scientifici soppiantano i precedenti ogni giorno, seppure resti un dato di fatto: le diete ricche di frutta, verdure e legumi hanno un effetto protettivo sul rischio ipertensione.
Spesso definita semplicemente pressione alta, è una condizione medica in cui la pressione del sangue nelle arterie è costantemente più alta del normale con numerosi rischi.
Tra le complicazioni più gravi vi sono le malattie cardiovascolari, ovvero infarto del miocardio, ictus, insufficienza cardiaca, le malattie renali, ovvero insufficienza renale cronica e problemi agli occhi, come ad esempio la retinopatia che può portare alla cecità.
I numeri dell’ipertensione
L’ipertensione, secondo i dati del 2023 dell’OMS, colpisce circa 1,3 miliardi di adulti, rappresentando uno dei principali fattori di rischio per le malattie cardiovascolari, tra cui l’ictus cerebrale e l’insufficienza renale.
Nonostante il miglioramento delle terapie farmacologiche, le modifiche allo stile di vita e alla dieta restano fondamentali per la prevenzione di questa condizione patologica. Le diete ricche di frutta, verdura e legumi sono di aiuto grazie all’apporto di micronutrienti e composti bioattivi, come gli antiossidanti e le fibre.
Frutta, verdura e legumi: ma attenti al metodo di preparazione
Lo studio condotto sulla coorte Koges Cavas, che ha seguito 10.325 adulti normotesi con più di 40 anni per un periodo medio di 5 anni, mira a esplorare in profondità l’associazione tra il consumo di FVL e il rischio di ipertensione.
I risultati mostrano che un’elevata assunzione di frutta è associata a una significativa riduzione del rischio di ipertensione, nello specifico del 24% nelle donne e del 36% negli uomini. Anche il consumo di verdure ha mostrato effetti protettivi, ma solamente nelle donne, con una riduzione del rischio del 33%.
Per i legumi, l’associazione inversa con l’ipertensione è risultata meno marcata, ma comunque significativa. Un dato interessante evidenzia l’importanza del metodo di preparazione delle verdure. È stato osservato un aumento del rischio di ipertensione nelle donne in post-menopausa che consumavano frequentemente verdure sottaceto, suggerendo che l’elevato contenuto di sodio, spesso presente in questo tipo di prodotti, possa contrastare gli effetti benefici dei vegetali.
Inoltre, lo studio ha rilevato che l’associazione inversa tra consumo di FVL e rischio di ipertensione era più pronunciata tra gli uomini con sovrappeso o obesità, evidenziando il ruolo potenziale di una dieta ricca di vegetali per chi ha un rischio cardiometabolico elevato.
I risultati di questo studio confermano quindi l’importanza di una dieta ricca di FVL nella prevenzione dell’ipertensione, in linea con le raccomandazioni delle linee guida internazionali e della dieta DASH. Tuttavia, non bisogna tralasciare l’importanza del metodo di preparazione degli alimenti, specie se a elevato contenuto di sodio.