È un classico delle tavole natalizie in molte regioni italiane, soprattutto al Sud. È un piatto ricco di storia e tradizione, con diverse varianti a seconda della zona.
L’uso del baccalà, ovvero merluzzo essiccato e salato, in Italia risale al XV secolo, grazie ai commerci con il Nord Europa. La sua popolarità crebbe soprattutto nelle zone interne e lontane dal mare, dove il pesce fresco era meno accessibile. Il baccalà, infatti, grazie al processo di conservazione, poteva essere trasportato e conservato a lungo.
Il baccalà fritto si diffuse come piatto “di magro” durante i periodi di Quaresima e, in seguito, divenne una tradizione anche per la Vigilia di Natale, periodo in cui la religione cattolica prevede l’astensione dalla carne.
Come preparare il baccalà fritto
Ingredienti
- 500 g di baccalà dissalato
- farina q.b.
- olio di semi per friggere
- sale q.b.
Per la pastella
- 200 g di farina
- 250 ml di acqua frizzante fredda
- un pizzico di sale
Preparazione
Se si utilizza il baccalà sotto sale, metterlo in ammollo per il tempo necessario, cambiando l’acqua regolarmente. Una volta pronto lavarlo sotto acqua corrente ed asciugarlo.
Preparare la pastella mescolando la farina con l’acqua frizzante fredda e il sale, se di gradimento aromatizzatela con erbe fresche o secche tritate. Mentre si scalda abbondante olio in padella, passare i pezzi di baccalà nella pastella. Friggerli fino a doratura, scolare su carta assorbente e – se necessario – scolare.