Trentaquattro donne prese in carico dal centro antiviolenza del Comune di Nocera Inferiore. Un numero che può sembrare basso, ma che tale non è. Lo si evince dal report presentato in commissione Pari opportunità del Consiglio comunale di Nocera Inferiore. Dati snocciolati dalla presidente Lisa Ruggiero , che restituiscono l’urgenza del dover trattare a tutti i livelli gli aspetti della violenza di genere. A gennaio, ha spiegato la consigliera comunale di Nocera Città Solidale, «dal report si evinceva che il centro seguiva 20 donne, ad ottobre c’è un aumento a 34 unità». Quattordici richieste in più. Dal dibattito in commissione è emerso che in molti si rivolgono direttamente al centro, invece, i servizi sociali comunali hanno assistito nove donne con requisiti. Una signora è presente nella casa rifugio di riferimento.
Aumentano anche i contatti telefonici
Ma le telefonate sono moltissime, «anche perché c’è una maggiore sensibilizzazione», ha detto l’esponente della maggioranza del sindaco Paolo De Maio. Il servizio, attualmente in capo alla cooperativa “Xenia Onlus”, è in scadenza, ma l’amministrazione comunale ha tutta l’intenzione di prorogarlo. «La Regione ha annunciato che saranno stanziati ulteriori fondi per i centri antiviolenza, la nostra intenzione – ha detto la consigliera Ruggiero – è quella di non interrompere questo servizio, che riteniamo essenziale».
Una struttura intitolata ad Annalisa D’Auria
Un altro aspetto riguarda la casa rifugio di via Astuti, accolta in un bene confiscato alla criminalità organizzata. C’è la volontà di trasferire il centro da via Libroia alla struttura del parco di Luggo. «Ci sono delle interlocuzioni in corso, vorremmo trasferirlo lì per garantire maggiore tutela e riservatezza alle nostre utenti», ha detto Ruggiero. Una struttura che si vorrebbe intitolare ad Annalisa D’Auria, uccisa due settimane fa dal compagno Agostino Annunziata. La proposta è stata avanzata in commissione Pari opportunità dal consigliere di Noi con Nocera Attiva, Vincenzo Sellitto: «Mi è sembrato doveroso suggerirlo per ricordare la nostra concittadina vittima di femminicidio. Peraltro, il bene si trova nel quartiere dove Annalisa è cresciuta».