Ragionamenti in corso. Perché la realizzazione del “campo alternativo” da dare alla Salernitana nel corso del maxi intervento di restyling dello stadio Arechi non è certo una partita semplice da giocare. E anche la situazione del “Volpe” – dopo l’idea (più che altro un sogno…) del governatore Vincenzo De Luca di riabilitare il vecchio (e decadente) Vestuti – ha delle complessità non da poco. Il lavoro degli uffici del Comune di Salerno va avanti: gli spifferi di Palazzo Guerra dicono che entro la fine dell’anno sarà definito il progetto preliminare del campo alternativo. Per il momento si va “avanti tutta” sul Volpe. Ma non sono da escludere altre valutazioni. Perché per mettere mano all’area di via Allende – già sorge la struttura “quartier generale” delle giovanili dell’ippocampo – non è affatto così semplice. Già poche settimane dopo la presentazione dell’idea, la commissione della Figc che analizza gli impianti sportivi segnalò la necessità di ruotare il terreno di gioco rispetto all’attuale sede.
Il problema dei terreni
E poi c’è il problema dei terreni non di proprietà comunale che rientrano nel progetto. In particolare quello dove è sita una ditta di rivendita di laterizi e arredo bagno: nelle scorse settimane, infatti, la giunta guidata dal sindaco Vincenzo Napoli ha dato mandato all’avvocatura comunale di (ri)avviare i dialoghi con i proprietari per chiudere il contenzioso in atto davanti al tribunale civile di Salerno dal 2017, per cui è fissata una nuova udienza il prossimo 14 maggio. I titolari dell’outlet, forti di un contratto di fitto che va avanti dagli anni Ottanta, rivendicano quell’area. E, dunque, c’è da trovare un accordo per chiudere il contenzioso e liberare quei terreni in tempi brevi. Non solo: nei pressi del Volpe, infatti, sono presenti le vecchie “cupole” la cui rimozione non sarebbe così facile viste alcune prescrizioni da un punto di vista ambientale.