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Carceri, allarme da Salerno: «Suicidi e tossicodipendenza»

Il confronto sulla Sanità Penitenziaria: sovraffollamento e numeri preoccupanti sulla salute mentale dei detenuti
Carceri, allarme da Salerno: «Suicidi e tossicodipendenza»

Le carceri italiane esplodono tra problemi cronici e conseguenze della pandemia. Da una parte sovraffollamento, mancanza di personale, strutture fatiscenti, difficoltà per il personale medico, psicologi ed infermieri. Dall’altra, nonostante l’impatto della pandemia sia stato contenuto, vi sono le conseguenze psicologiche sui nuovi detenuti. E’ quanto emerso dal congresso promosso dalla Società Italiana di Medicina e Sanità Penitenziaria presso la Sala del Lazzaretto – Ex Ospedale della Pace.

I numeri

In apertura di Congresso, anche il messaggio di saluto del Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute Francesco Vaia e del Vice Capo DAP con delega alla Sanità Lina Di Domenico. Il 2022, è stato detto, è stato anno record per il numero di suicidi (84), mentre nel 2023, a metà novembre, sono già 62 le persone che si sono tolte la vita in carcere, collocando anche quest’anno tra quelli con il dato più elevato. Per quanto riguarda la salute mentale sono significative le percentuali di coloro che nelle carceri italiane assumono sedativi, ipnotici o stabilizzanti dell’umore, anche se il numero di diagnosi psichiatriche gravi resta limitato. A questo si aggiunge il tema della tossicodipendenza.

Sos dall’Asl

“Tra i detenuti riscontriamo un tasso di tossicodipendenza sempre più elevato – sottolinea Antonio Maria Pagano, Presidente SIMSPe, Dirigente Medico Psichiatra Responsabile UOSD Tutela Salute Adulti e Minori Area Penale presso ASL Salerno – Si stima che, considerando anche il sommerso, oltre il 60% dei detenuti faccia uso di stupefacenti. Prima del Covid non si arrivava al 50%. La frammentazione del sistema impedisce il reperimento di dati scientifici precisi. Auspichiamo anche la creazione di un sistema di raccolta e analisi dei dati intersettoriali per velocizzare le risposte. Nel caso della tossicodipendenza, il fenomeno genera un effetto disinibente che aumenta la violenza, di cui pagano le conseguenze i detenuti il personale sanitario e la polizia penitenziaria. La stessa tendenza si riscontra anche all’esterno delle mura carcerarie”.

Reati e sovraffollamento

“Come emerge da una recente indagine della Asl di Salerno tra i minori autori di reato nella provincia, sono aumentati i reati contro le persone e diminuiti quelli contro il patrimonio. In Campania, il problema atavico del sovraffollamento e questa nuova realtà della tossicodipendenza rappresentano emergenze ancora più dilaganti, con dati al di sopra della media nazionale”. 

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