Dopo aver dovuto incassare una lunga serie di insuccessi, finalmente l’amministrazione del sindaco Vincenzo Napoli riesce a vendere alcuni terreni messi all’asta nell’ambito del piano delle alienazioni, cedendo – di fatto – l’intera area di Foce Irno, dove sorgeva l’ex cementificio. L’area di lungomare Tafuri fu divisa in due porzioni da 7.500 metri quadri, ognuna valutata 6 milioni di euro, con il vincolo per gli acquirenti a una destinazione “terziaria”: sui quei suoli, dunque, possono essere realizzate solo strutture con destinazione turistica, come gli alberghi.
La destinazione
E il futuro di quell’area dopo la vendita è inequivocabile. Ad acquisire i due lotti, infatti, è stata la stessa società che ha una ragione sociale inequivocabile: “Hotel Salerno s.r.l.”, avente sede legale in via Felice De Stefano, una delle strade principali di Solofra, in provincia di Avellino. Sull’operatore economico che si è aggiudicato l’asta, però, aleggia il mistero: l’unica traccia online che si trova è su un portale per la registrazione delle imprese in cui si fissa la data di costituzione al 16 giugno 2020, il codice Ateco di riferimento è quello per alberghi e strutture simili e l fatturato del 2021 (al netto del rapporto tra utili e perdite) è di 4mila euro. Sulla carta, quindi, quest’area così vicina al mare e a vari punti strategici – come la stazione ferroviaria – dovrebbe vedere sorgere un hotel.