L’ondata di furti a Scafati raggiunge intensità sempre più preoccupanti, un’altra attività del territorio colpita durante la notte. Dopo le ultime notizie di cronaca che hanno raccontato anche di una rapina in pieno centro, nel mirino il punto Snai in via Abate Cuomo, ed è di nuovo polemica sul tema sicurezza in città.
Il blitz fallito
Il colpo si consuma intorno le prime ore di domenica, quando intorno le quattro e mezzo un gruppo di delinquenti giunge sul posto. In prima battuta i ladri provvedono a sabotare i dispositivi di videosorveglianza esterna, dopodiché iniziano a tranciare la serranda dell’attività, entrando pochi minuti dopo. A questo punto i malviventi vengono sorpresi dai sistemi di sicurezza interni installati, con l’allarme che parte dopo pochi istanti e costringe il gruppo a fuggire ben presto. Negli istanti successivi non riescono così a completare il colpo visto che l’obiettivo del furto, una cassa, necessitava di maggior tempo ed impegno per essere trasportata via.
L’allarme sicurezza
Un grande spavento che non si conclude con altri danni per la proprietà che però rilancia un grande allarme sicurezza pochi giorni dopo un altro colpo molto preoccupante. In piazza Vittorio Veneto una settimana prima una coppia aveva rapinato la storica tabaccheria del luogo con tanto di uso della violenza nei confronti dei proprietari. Ed ecco che quindi in città si torna a chiedere un impegno da parte di forze dell’ordine e politica nello specifico, come rilanciato dal consigliere comunale di opposizione Francesco Carotenuto. «Sulle telecamere oltre a tante parole attendiamo qualcosa di concreto per poter dare risposte ad una città che da troppi anni vive una situazione di insicurezza assoluta – è la critica dell’esponente di Scafati Arancione -. È stato votato all’unanimità in consiglio comunale un atto di indirizzo portato dal sottoscritto e condiviso da altri 4 consiglieri comunali rispetto all’approvazione del controllo civico del vicinato che attende ora azioni propedeutiche per sottoscrivere un protocollo di intesa con prefettura e questura competente».