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Università, stangata sul servizio mensa

Adisurc, incrementi sulle tariffe tra 0,50 e 1,30 euro: associazioni in rivolta: «Le scelte non possono ricadere sugli studenti»

Le tariffe del servizio mensa universitario s’impennano e le associazioni insorgono. Il 2024 porta con sé una novità non particolarmente gradita tra gli studenti universitari della Campania, in virtù delle ultime determinazioni dell’Adisurc (Azienda per il diritto allo studio) in merito ai costi della ristorazione, proprio in coda all’anno appena trascorso. Risale infatti al 29 dicembre la comunicazione, fornita tramite il sito istituzionale dell’azienda, riguardante il nuovo tariffario. Un aggiornamento che ha comportato aumenti per tutte e tre le fasce prese in considerazione. Ogni pasto costerà agli studenti una media di 50 centesimi in più per le prime due fasce di reddito, che diventano 1,30 euro per la terza, sia per quanto riguarda il pasto tradizionale che per quello definito “alternativo”.

Gli aumenti

Nel dettaglio, la prima categoria di iscritti passa da 2 euro a 2,50 per un pasto tradizionale, da 1,50 a due euro per quello alternativo. Gli iscritti della seconda categoria, anziché 3 euro o 2,50, dovranno sborsare 3,50 euro per un pasto normale e 3 per quello alternativo. Infine l’ultima fascia dove il costo aumenta da 3 euro a 4,30. È sufficiente un rapido calcolo per stabilire che il costo settimanale per un pasto salirà ogni settimana di 2,50 per gli studenti di prima e seconda categoria mentre quelli di terza pagheranno addirittura 6 euro in più. Cifre che con una proiezione su base annuale raggiungono le centinaia di euro.

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