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Battipaglia, vecchie sfere al Pala Schiavo: il cimitero dei lampioni

di Carmine Landi
L'assessore Cerullo: «Soluzione temporanea, l'area sarà liberata»
Battipaglia, vecchie sfere al Pala Schiavo: il cimitero dei lampioni

Per un quarto di secolo hanno fatto luce sulle principali strade di Battipaglia. Ora le caratteristiche sfere che troneggiavano su via Mazzini e via Roma, le arterie centrali della capofila della Piana del Sele, sono adagiate su un’aiuola ai piedi del Pala Schiavo, nel cuore dell’omonimo rione, tramutata nell’improvvisato cimitero dei lampioni. Dai piani alti di Palazzo di città rassicurano i residenti: «È solo una sistemazione provvisoria», promettono ai battipagliesi della zona, che da qualche mese a questa parte, affacciati al balcone o passando di lì, scrutano la discarica a cielo aperto ai piedi della struttura sportiva di via Donizetti, ricettacolo d’ogni sorta di scarto dei controversi lavori – in corso d’ultimazione – di rifacimento della pubblica illuminazione cittadina.

Le sfere e i vecchi pali che le sorreggevano alimentano quotidianamente il cumulo che cresce sempre di più, inframezzati dalle scatole di cartone – svuotate – che hanno contenuto le componenti dei nuovi dispositivi che fanno luce sulle strade di Battipaglia. «È una sistemazione provvisoria», garantisce l’assessore ai Lavori pubblici Pietro Cerullo. «Gli uomini della “Dervit” (l’impresa che s’è aggiudicata i lavori finanziati con i fondi del Pics, il Programma integrato città sostenibile, ndr) utilizzano il palazzetto come deposito delle attrezzature da installare e, nel corso dell’allestimento, adagiano i vecchi dispositivi nell’area», spiega. «È una soluzione temporanea – chiosa – perché poi l’area sarà liberata. Abbiamo già ricevuto diverse segnalazioni da parte dei residenti, ai quali abbiamo spiegato le motivazioni».

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