I Mazzerella avrebbero voluto intervenire nei rapporti delinquenziali a Nocera Inferiore, in particolare nella contrapposizione tra il gruppo di Michele Cuomo e quelli di Piedimonte pronti a “fare” qualcuno. È quanto emerge in un’intercettazione della Dda di Catanzaro – carpita nella base di Scalea del gruppo del 50enne Domenico Tamarisco di Torre Annunziata – inserita nell’ordinanza che martedì mattina ha portato in carcere il 67enne boss Antonio Pignataro di Nocera Inferiore, il 48enne Ivano Busiello, detto “Bro”, stabiese di nascita ma residente a Scafati e il 36enne Joisef Slimane di Praia a Mare, oltre a Gianluca Lano, 46enne di Pagani, quest’ultimo indagato solo per la consegna a lui di un chilo di cocaina.
La “questione nocerina”
Insomma, uno dei clan più potenti di Napoli voleva “mettere apposto” la questione nocerina che da anni vedeva contrapposti quelli di Casale Nuovo (i Cuomo) con quelli di Piedimonte. Anni di sparatorie, attentati fatti in modo maldestro tra la gente e con l’arresto nel settembre del 2016 di un uomo armato di pistola con il colpo in canna in via Gambardella, zona Cuomo, probabilmente a protezione di qualcuno del gruppo. Quella persona sarebbe stato legato proprio ai Mazzarella. Alla fine si raggiunse una tregua, ma subito ci furono i dissidenti.