«Ho dimenticato una cosa, devo andare un attimo a casa». Alle 7,17 di quel 13 gennaio, il battipagliese Francesco Giugliano, assistente capo della polizia penitenziaria, avrebbe giustificato così la repentina necessità d’allontanarsi per qualche minuto dal carcere di Fuorni di Salerno per raggiungere l’abitazione, attigua alla “Caputo”. L’agente uscì per poi rientrare poco dopo: è provato dai filmati delle telecamere dell’istituto. Solo che le dimenticanze non c’entravano niente.
La ricostruzione del gip
Semplicemente la guardia battipagliese «adottava la cautela di recarsi presso la propria abitazione adiacente al carcere in un momento successivo rispetto all’ingresso all’inizio del turno di servizio, dopo aver verificato la situazione, scongiurando in tal modo possibili controlli»: è la ricostruzione del gip Giovanna Pacifico, che, su richiesta del pm Francesco Rotondo, ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare (in nove sono finiti in cella , in sette ai domiciliari) capace di debellare una presunta associazione a delinquere – capeggiata dal bellizzese Guglielmo Di Martino, ritenuto vicino al clan De Feo – che gestiva il traffico di droga e la vendita di smartphone nella casa circondariale e nelle “piazze di spaccio” di Battipaglia, Bellizzi e Montecorvino Pugliano.